Marchetti si racconta: "Dopo Cagliari mi sentivo come Rocky, alla Lazio sono rinato!"

Dopo una parata in tuffo miracolosa, il portiere si rialza in piedi. Dopo un gol subito, il portiere si rialza in piedi. Il contatto con il terreno, il volo a mano aperta o la caduta rassegnata quando su quel tiro non c'è più niente da fare: la vita del numero uno è un costante rialzarsi in piedi. Per Federico Marchetti questo vale ancora di più, perché il portierone biancoceleste si è rialzato in piedi anche nella vita. Lo ha fatto dopo aver visto spegnersi vicino a lui, per un incidente stradale, alcuni tra i suoi più cari amici. Lo ha fatto quando, da secondo portiere della Nazionale, si è trovato fuori rosa a Cagliari. Anzi, nel linguaggio di Marchetti rialzarsi in piedi diventa proprio rinascere. "Al Cagliari ho passato mesi d'inferno, poi mi sono fatto forza per rinascere e ho iniziato a praticare full contact: sentivo una rabbia dentro che dovevo sfogare, mi sentivo carico come Rocky", è il racconto che il numero 22 laziale fa di sé durante la puntata de "I signori del calcio" a lui dedicata: l'intervista integrale - realizzata da Manuele Baiocchini - è andata in onda ieri sera su Sky Sport. Federico "Rocky" Marchetti, accumulo di rabbia e rivalsa, la forza interiore per rinascere anche dopo un Mondiale - quello sudafricano del 2010 - non andato a buon fine: "Forse al Mondiale non ero ancora pronto per fare il titolare, quell'esperienza non la ricordo positivamente". Poi, come nelle più belle favole, per Federico è arrivata la carrozza che lo ha riportato ai livelli che gli competono, una carrozza biancoceleste: "Alla Lazio sono rinato, qui tutti hanno creduto in me". Rinascita con la Lazio, voglia di lottare per grandi traguardi, a cominciare da uno sfuggitogli nella sua prima stagione a Roma: "Con la Lazio voglio la Champions". Il numero uno biancoceleste si sofferma ancora sul brutto periodo vissuto a Cagliari: “Finisce il Mondiale, vado in vacanza, faccio un’intervista a Ibiza e mi chiedono se fosse vero che la Sampdoria mi avesse cercato. E io risponde tranquillamente: ‘Si c’è stato un interessamento, ma non è andato a buon fine’, poi ho fatto una battuta ‘Costavo troppo’. Resto a Cagliari, dove comunque mi trovavo molto bene, naturalmente mi sarebbe piaciuto giocare con la Sampdoria, perché aveva anche conquistato la qualificazione in Champions, ed è il sogno di ogni giocatore”. Da quel giorno si è ‘conclusa’ l’avventura di Federico a Cagliari: “Rimango fuori rosa, nessuno mi comunica nulla, e non mi alleno più con la squadra. Aspetto l’ultimo giorno di mercato, ma la situazione purtroppo non si sblocca. C’era la Roma che cercava un portiere e altre due squadre all’estero, ma alla fine non è arrivata nessuna chiamata. Secondo me l’intervista non è stato il motivo di questa situazione, sotto c’era dell’altro, mi sono fatto delle idee che preferisco non rivelare”. Ma con la maglia della Lazio Marchetti sta vivendo una seconda giovinezza: “Siamo da posizioni alte e penso che ce la possiamo giocare con tutti, però per parlare di Scudetto o vittoria di competizioni importanti credo serva uno scatto importante sia mentale che di squadra e di società”.