Provstgaard, dal gaming alla Lazio: "La gente pensava fossi pazzo, ma ho scelto..."

“È quasi buffo ripensarci ora, sono arrivato sulla scena, ho vinto uno dei tornei più importanti e poi me ne sono andato. Mi è sembrato quasi irrispettoso”. È la riflessione di Oliver Provstgaard fatta a voce alta durante l’intervista con SPORTbible, per raccontare di quando è andato vicino a diventare un giocatore professionista di eSport. Il danese, a maggio del 2021, vinse la eChampions League battendo l’AC Monza Caccia con la sua squadra, l’OliverPN. Una vera e propria impresa, come la descrisse EA Sports, dal momento che il suo team era considerato come il grande sfavorito. Il difensore, dopo aver incassato 75mila dollari per la vittoria, decise poi di abbandonare la strada del gaming per dedicarsi solamente al calcio.
La passione per questo gioco è nata dopo l’infortunio al crociato rimediato al Vejle: “Mentre mi preparavo per il colpo di testa, il portiere avversario mi ha colpito proprio mentre atterravo. È stata davvero dura”. Un lunghissimo periodo di recupero, in coincidenza della pandemia, e il gioco lo ha aiutato. Da l’essere un principiante a diventare un professionista, tutto grazie al suo migliore amico Emil Skifter. “Emil era uno dei migliori in Danimarca e mi aveva battuto più volte di quante potessi contare - ha raccontato - Anche quando perdevo, ci ridevamo su. All'inizio non era una cosa seria, ma la mia mentalità è sempre stata che se devo fare qualcosa, allora ci metto tutto me stesso”.
Durante il lockdown il biancoceleste si è messo sotto e ormai la sfida a Fifa era diventata un appuntamento fisso che l’ha portato nel mondo dei tornei: “Tutto è iniziato con piccoli tornei privati durante il lockdown, ma poi ho capito che potevo battere alcuni dei migliori giocatori. Alla fine, la mia classifica mi ha permesso di provare ad accedere alla eChampions League. Ho superato alcune delle qualificazioni e ho continuato ad andare avanti. Alla fine, ero tra i primi 32, il che è stato pazzesco. Non mi aspettavo di arrivare così lontano, ma quando ci sono riuscito, ho continuato a spingere. L'adrenalina era incredibile”.
Contro ogni pronostico è arrivato fino in fondo nella competizione più prestigiosa di eSport: “C'è stato un momento in cui ho pensato di essere fuori dal torneo dopo una sola sconfitta. Ero così arrabbiato, ma non capivo come funzionassero le qualificazioni. Un mio amico conosceva il sistema e mi ha detto che ero dentro. Non avevo idea di cosa aspettarmi dopo. La finale? una sensazione che non proverò mai più. Ero così abituato a giocare a calcio e a ricevere quell'adrenalina dai tifosi. Questa volta è stato così diverso”.
Il compenso per la vincita lo ha diviso col migliore amico, un modo per ringraziarlo. Il successo è arrivato in contemporanea col suo ritorno in campo, il recupero dall'infortunio aveva portato i risultati sperati e così non ha avuto nemmeno un dubbio su quale fosse la scelta da prendere: “La gente pensava che fossi pazzo a farmi da parte, ma il calcio era la mia priorità”.
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