Se ne va Francesco Chicarella, un altro pezzo di storia Laziale

La storia biancoceleste perde un altro dei suoi uomini storici: Francesco Chicarella, storico tifoso laziale, se ne va dopo aver lottato per 9 lunghi anni contro quella maledetta malattia che lo aveva attanagliato a seguito di un grave incidente nel 2000. "Un Ultras come pochi", così lo ricordano i tanti amici e conoscenti che sul web stanno invadendo i vari forum e siti internet che trattano di Lazio. Francesco ci ha lasciati, ma i Laziali lo ricorderanno per sempre...
Cito a tal proposito la testimonianza di un ragazzo, Ultras della Lodigiani, che sul sito ultralodigiani.org ricorda a modo suo quel grande uomo di nome Francesco Chicarella...
"Su Francesco Chicarella scriverò cose che non riguardano il suo tragico incidente dell’estate 2000, ma descriverò imparzialmente la sua avventura nella Lodigiani. Francesco aveva una concezione di tifo tutta sua (“La squadra si contesta solo se è ultima a 20 punti dalla penultima”), idee granitiche(”Voglio fare l’ultras a vita”)e non per niente era uno stakanovista del tifo, seguendo Lazio (ex Eagles’Supporters), Lodigiani e Basket, però si è divincolato bene. Fondo’ con me e altri ragazzi gli Official Fans nel Settembre del’96, l’idea fu la sua e credo che a livello di tifo sia stata la scommessa più ardua che possa mai aver effettuato. Inoltre Francesco faceva uso di una notevole goliardia (”Il tifo è soprattutto divertimento”), in trasferta veniva solo ogni tanto, ma ogni volta che è venuto il tifo è stato ottimo. Poco serio quando si trattava di rispettare gli impegni, nel Gennaio’98 non venne all’appuntamento con noi per partire a Terni e prese la macchina partendo da solo...ci chiamò mentre noi eravamo al settore ospiti da dietro la curva Nord dei Ternani, che guardarono tutti verso di lui, e in quella stessa partita dei Ternani gli presero a calci la macchina con un atto di grande infamia. Con Chicarella ricordo le sbroccate che spesso gli facevamo quando le cose non andavano bene (sempre), le litigate al Flaminio e al Tre Fontane, per non dire in trasferta (vedi Frosinone in Coppa Italia), ma alla fine era uno con cui si poteva parlare e cercava di tenere i rapporti tra tutti. Non mancava mai ad una riunione nonostante parlasse sempre e comunque della Lazio. Quando venne da noi aveva 33 anni ed è sempre stato un decano, un vero maestro di tifo per noi, e soprattutto il re del megafono, come lui nessuno riusciva a fomentare la gente! Ricorderemo anche le bande di ragazzini scalmanati che portava dal quartiere suo al Flaminio per seguire la Lodigiani e su tutti il nipote Mattia, ma anche gente occasionale che ha lasciato non poco il segno. Poco da fare, di ultras a 360°come Chicarella ne nascono uno su un milione".
La redazione de lalaziosiamonoi.it si stringe intorno alla famiglia ed esprime il più sentito cordoglio per la triste perdita.