Serie A, tra presidente e accordo Mediapro: i club si dividono

Momenti di tensione per la Serie A, come riporta l’odierna rassegna stampa di Radiosei. Lunedì prossimo si terrà la nuova assemblea elettiva, intanto però i club si dividono per quanto riguarda la questione Mediapro. L’ipotesi di accordo con l’agenzia spagnola ha ricevuto il ‘sì’ solamente di 10 società. Juventus, Inter, Milan, Bologna, Lecce e Torino si sono opposte. Roma, Napoli e Fiorentina le astenute, Sassuolo assente (per i funerali di Adriana Spazzoli). Si è ottenuta però la maggioranza per quanto riguarda un rinvio della questione, che verrà discussa nuovamente il 16 dicembre. De Siervo ha il compito di rivedere l’accordo con Mediapro: “L’aspetto più rilevante è legato a pagamenti, fideiussione e cash flow”, ha spiegato l’ad della Lega Serie A, “bisogna essere assolutamente sicuri che il nuovo modello non crei contraccolpi sui flussi di pagamento”. In Via Rossellini si lavora per trovare l’intesa, ma ancora alcuna controproposta è stata presentata a Mediapro. Non è detto che l’agenzia spagnola possa trovarsi d’accordo. A fine mese, tra l’altro, scade l’ultima offerta presentata da quest’ultima.
LA GIORNATA DI IERI - Approvate con 18 ‘sì’ le linee guida per il bando dei diritti tv riservato ai broadcaster. Eppure, il clima in aula è stato teso e a volte acceso da alcune discussioni. Si sono fatti sentire soprattutto i club d’accordo con Lotito, arrabbiati per il voto contrario a Mediapro. De Siervo nel mirino: dopo la dipartita di Miccichè, in molti pensano che si stia avvicinando troppo alle vedute delle ‘big’. Lotito ha contestato la posizione di Fenucci, in quanto il Bologna si è rivelato contrario all’accordo. Preziosi ha invece chiarito la sua posizione nei confronti dell’ex Presidente Miccichè, in quanto era stato accusato di averne provocato le dimissioni: “Ho solo risposto alla domanda di un giornalista”. E poi ha anche ribadito a chi lo ha indicato come ‘lotitiano’: “Ho un’età tale da essere in grado di portare avanti le mie idee”. Il Consiglio non ha eletto il vicepresidente, la questione è stata rimandata a lunedì prossimo. Poche le speranze che si arrivi a una decisione finale. A meno di sorprese dovrebbe toccare a Cicala prendere in mano la situazione come commissario ad acta.