Lazio | Altro seme piantato in Turchia: gamba e spazio da attaccare

La tournée in Turchia è stato uno spaccato di quelle che sono le qualità della Lazio a disposizione di Maurizio Sarri. Tra Fenerbahce e Galatasaray sono emersi pregi e difetti, con un bilancio tendente al positivo nonostante non sia arrivata la vittoria. Il dato più confortante riguarda la fase difensiva, il cui processo di apprendimento sembra già a buon punto. Due delle tre reti subite sono arrivate da errore individuale o palla inattiva, soltanto il 2-2 di ieri di Torreira da azione manovrata. In entrambe le gare poi, anche per una preparazione fisica più carente rispetto ai turchi (prossimi all'inizio del campionato), ci sono state fasi in cui la Lazio ha subito a ripetizione la pressione degli avversari senza concedere occasioni evidenti e mantenendo sempre ordine e compattezza. L'idea difensiva di Sarri ha attecchito sui 'nuovi', Provstgaard e Nuno Tavares, che, grazie alla loro applicazione e al fatto che i meccanismi siano già noti ai loro compagni di reparto, stanno bruciando le tappe della loro formazione. Inoltre il portoghese, più guardingo e attento contro il Fenerbahce, ieri ha mostrato più propensione all'assalto offensivo, diventando una carta importante nella fase di costruzione.
CAMPO DA AGGREDIRE E PICCHI DI VELOCITÀ - "La squadra ha potenzialità e buone doti fisiche, abbiamo gamba per accelerazioni importanti". Sarri durante la presentazione a Formello aveva già fissato la specificità della sua nuova Lazio. Meno palleggio e più strappi rispetto alla versione più alta del Sarrismo vista a Napoli, ma anche rispetto alla sua prima esperienza in biancoceleste. Senza Luis Alberto e Felipe Anderson, senza un play con le caratteristiche di Jorginho, ma con Guendouzi e Dele-Bashiru ai lati di Rovella, due esterni come Cancellieri e Zaccagni e soprattutto un treno come Nuno Tavares, la costruzione deve per forza di cose avere sbocchi diversi. Serve campo da aggredire, creare lo spazio da andare a prendere con punte di velocità altissime, mai viste prima nella Capitale: "Nell'amichevole contro la Primavera abbiamo avuto tanti giocatori con picchi sopra i 30 all'ora, non era successo nell'anno del secondo posto neanche nei big match".
SPERANZA TURCA - L'amichevole contro il Fenerbahce in fase di costruzione aveva mostrato le difficoltà della Lazio ad attaccare le difese schierate. Per tutta la seconda parte della scorsa stagione, con buona regolarità soprattutto in casa, i biancocelesti avevano fatto i conti con questo limite legato alle caratteristiche individuali e alle carenze dal punto di vista della qualità. Con il Galatasaray è emersa la gamba in campo aperto, la capacità di una squadra molto fisica di prendersi lo spazio, creando i presupposti anche con un palleggio forzato (ieri la Lazio spesso ha rischiato dal basso), reso più efficace anche da una pressione avversaria diversa. La speranza di Sarri e della squadra è che a Istanbul sia stato piantato un seme, da custodire e far crescere per arrivare nel migliore dei modi all'inizio del campionato e mettere alle spalle un'estate inaspettata, strana, complessa. Il mister poi, estremamente scaramantico, non può non aver pensato alla spedizione turca dell'inverno 2022 durante la pausa per il Mondiale in Qatar: allora sbocciò Luis Alberto, fin lì gregario, spesso panchinaro e vicino alla cessione, poi elemento imprescindibile per la squadra che arrivò seconda. Chissà che il ritorno in Turchia non sia il preludio del ritorno a quei successi. In un'estate così... 'non escludo il ritorno'!
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