Ciao Pino! Capitano, mio capitano

L'editoriale del direttore Alessandro Zappulla per salutare Pino Wilson: "Grazie per avermi dato la possibilità di sentirmi in qualche attimo parte di..."
07.03.2022 07:00 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Ciao Pino! Capitano, mio capitano

Sei arrivato alla Lazio insieme a Giorgio Chinaglia e l'hai difesa con la fascia al braccio per il resto della tua vita. Pino Wilson per tutti è "Il Capitano". Un tratto lungo dieci anni con la maglia addosso, dal 1969 al 1980, in cui per eleganza, rapidità ed essenza del ruolo fu considerato fra i difensori più forti d'Italia. Maestrelli lo scelse come ago della bilancia di quel gruppo di matti. Di quella Banda fu guida "diplomatica", con Giorgio leader carismatico. Con Giancarlo Oddi instauró un rapporto speciale indissolubile. Amici, compagni, fratelli nel calcio, come nella vita. Wilson l'indomabile, Wilson l'inarrestabile. Pino era una persona speciale impossibile da circoscrivere in poche frasi.

Dopo il calcio giocato, dal quale ricevette gioie e dolori, non smise mai di vivere con questa passione dentro. Per lui il quotidiano era una sfida nel cercare idee. Realizzarle era il suo nuovo mestiere. Difendeva i suoi sogni e al centro ci trovavi sempre la Lazio. Di lui potrei raccontare tanti giorni trascorsi in radio e in TV. Tanti momenti condivisi a progettare giornate biancocelesti. Sono molteplici i ritagli di vita che mi uniscono al "Capitano". Ne conserverò per sempre uno in particolare perché mi legò a lui a livello personale.

Era una sera di marzo del 2014. Pino e Giancarlo mi invitarono a cena con Marco Anselmi. Quella notte fu speciale. Wilson ci annunciò per la prima volta, la sua ennesima iniziativa: la più bella per distacco. Correva il quarantesimo anniversario del primo scudetto. Il Capitano era in fibrillazione: "Ragazzi ho pensato a un evento fantastico per la gente laziale. Vorrei lasciare un ricordo indelebile. Celebrare lo scudetto del 1974 all'Olimpico. Si chiamerà: Di Padre in Figlio". In quel momento una congiunzione astrale fece convergere l'inizio di tutto. Il privato che si fonde con la Lazio, come spesso è accaduto nella mia vita. Ricevetti una telefonata improvvisa. Mia moglie mi annunciò che sarei diventato padre. Pino, Giancarlo e Marco furono i primi a saperlo. Fu una notte speciale. Da lì partirono mesi di duro lavoro al fianco di Wilson. I preparativi, le telefonate ad ogni ora, le difficoltà le speranze, le paure...

Pure lì c'era sempre lui a dispensare calma e serenità: Il Capitano. Poi il suo ennesimo regalo. A poche ore dal quel 12 maggio scelse me e Marco per guidare la notte della storia. Il suo modo da leader per dirci grazie. Ti ho voluto bene Pino. Sei stata una brava persona. Grazie sono io ora a dirtelo per avermi concesso la tua amicizia. Grazie per avermi dato la possibilità di sentirmi in qualche attimo parte di una squadra in cui anche per il sottoscritto sei stato "il Capitano". Dai un abbraccio a Giorgio e a quella Banda. Torna da quel Maestro che tanto hai amato e vesti per sempre la tua fascia. Riposa in pace, Capitano mio Capitano.
Ti Voglio bene, Alessandro