Caso tamponi, l'avv. Di Cintio: "Lazio? Prematuro darle delle colpe. E sul laboratorio unico...”

Le parole, in esclusiva ai nostri microfoni, dell'esperto di diritto sportivo Avvocato Cesare Di Cintio sul caso tamponi che riguarda la Lazio
20.11.2020 07:20 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Jessica Reatini
Caso tamponi, l'avv. Di Cintio: "Lazio? Prematuro darle delle colpe. E sul laboratorio unico...”

Da circa due settimane il “caso Lazio” tiene banco su tutte le maggiori testate di informazione e siti web. La materia è di quelle difficili perché incontra sia il tema sanitario che quello giuridico oltre a unire la giustizia sportiva con quella ordinaria. Sì perché le indagini sono due: quella sul laboratorio di Avellino e i tamponi processati in loco, e quella su una eventuale mancanza di comunicazione tra la Lazio e la Asl competente, quella di Roma, nella segnalazione dei positivi. In merito è intervenuto ai nostri microfoni l’Avvocato Cesare Di Cintio esperto di diritto sportivo: “Ci sono due indagini parallele dove è evidente una collaborazione tra le procure che può portare elementi in entrambe le indagini. Premesso che la responsabilità dell’applicazione dei protocolli è a in capo alle società dico che la particolarità del caso fa la differenza. Il fatto che la Lazio si sia avvalsa di un laboratorio esterno alla regione, in Campania, è legittimo. Il problema nasce in relazione a chi avrebbe dovuto comunicare la positività dei giocatori alla Asl. Qui il protocollo lascia aperte diverse interpretazioni e tra queste anche quella che fosse il centro diagnostico a dover comunicare la positività dei giocatori anche perché ci sono delle convenzioni a livello ospedaliero che confermano come queste comunicazioni gravino sul centro diagnostico e non sulla società. Qui nasce il vero e proprio problema interpretativo".

PROTOCOLLO - "I protocolli della Figc sono validi e efficaci, credo che la difficoltà del momento sia data dal fatto di ottenere velocità dei risultati. Nessun protocollo nasce e muore esattamente come viene redatto perché è la prassi che evidenzia le criticità sia delle norme che del protocollo. La prassi ci ha dimostrato che oggi è necessario uniformare i laboratori ma avremmo dovuto avere la palla di vetro per prevederlo. Non è addebitabile a nessuno il fatto che siano nate delle criticità. Il caso della Lazio è particolare perché le stesse analisi fatte da Immobile dimostrano anche le problematiche relative ai tamponi stessi con positivtà e negatività che si sono alternate anche a fronte di tamponi elaborati in laboratori diversi. Il caso è talmente particolare che affibbiare tutte le responsabilità alla Lazio è prematuro".

COMUNICAZIONI - "Credo che sia importante la sostanza e non la forma, il fatto che ci sia stata un’interlocuzione telefonica testimonia che una comunicazione c’è stata e questo è quello che conta”.

POSSIBILI SANZIONI - “Per l’applicazione dei protocolli la responsabilità è della società e delle persone preposte. Al di la del fatto che le sanzioni applicabili sono molteplici, si va infatti dall’ammenda all’esclusione dal campionato, io credo che non si potrà andare oltre un’ammenda e escludo una penalizzazione in termini di punti in classifica. Per arrivare ad una decisione di questo genere si dovrebbe dimostrare una negligenza grave del club che in questo momento non vedo”.

GENE N - “Le norme devono essere applicate per come vengono redatte anche se sono soggette a modifiche. Penso che sarà il Cts e la Figc a doverci dire se questo Gene N deve essere tenuto in considerazione per eventuali positività future”.

CHIUSURA DELLE INDAGINI - “Il procedimento sportivo è molto veloce, una volta svolte le indagini la Procura valuterà se deferire o meno la Lazio, credo che la questione non andrà oltre febbraio”.

AVELLINO - “Nel momento in cui la responsabilità dovesse essere individuata nel laboratorio diagnostico ogni accusa a carico della Lazio si ridurrebbe al nulla, è chiaro che in questa vicenda la società è responsabile dell’applicazione del protocollo ma non della gestione dei campioni analizzati. In questa situazione vedo la società come parte lesa di questa vicenda”.

UNIFICAZIONE DEI LABORATORI - “Credo che con un laboratorio unico per tutte le società avremo un'uniformità di giudizio e quindi non influirà sulla competizione come ha influito fino ad ora. In questo momento la Lazio è stata privata di alcuni giocatori importanti, comprensibilmente perché c’era incertezza, ma centralizzare vuol dire anche uniformare”.

Pubblicato il 19/11