Juventus - Lazio, il precedente: eravamo tutti in quella preghiera di Radu

JUVENTUS-LAZIO - La classifica dice che non sarà più partita-scudetto, ma se la Lazio battesse la Juventus, andrebbe a -5 dalla vetta. Poi nel calcio può succedere di tutto. Resta, comunque, un big match e l'occasione per Inzaghi per mettere ko Sarri per la terza volta in stagione dopo il successo all'andata (3-1) e quello in Supercoppa italiana a Riyad, oltre al fatto che potrebbe regalare aritmeticamente la Champions League al club dopo dodici anni. Inzaghi all'Allianz Stadium ha già vinto, era il 14 ottobre 2017...
BRIVIDO STRAKOSHA - Non c'è traccia di Lazio nei primi 25' dell'Allianz, la Juve fa gioco e i biancocelesti aspettano, fino a quando Douglas Costa spezza l'equilibrio: Khedira impegna Strakosha che è reattivo a stoppare in tuffo il sinistro improvviso del tedesco, ma non può nulla sul tap in del brasiliano che segna il suo primo gol allo Stadium. Il Var conferma che non c'è fuorigioco, bianconeri in vantaggio. La Lazio quando si affaccia in area è timida, la Juventus invece no. Ancora Khedira testa la prontezza di Strakosha con una botta dai 25 metri. Il brivido più grande, però, il portiere albanese lo corre quando, per rinviare, si fa intercettare il pallone da Higuain, salito in pressing. Per sua fortuna la palla sbatte sulla traversa.
LA PREGHIERA - L'inizio di secondo tempo per la Lazio ha tutta un'altra musica: Immobile si appoggia su Milinkovic e scappa in profondità, il Sergente scarica su Luis Alberto che serve Ciro glaciale davanti a Buffon. Pareggio lampo che riaccende la rabbia della Juve, ma Higuain spreca incredibilmente davanti a Strakosha. Errore fatale e pesante perché in sette minuti, addirittura, la squadra di Inzaghi ribalta tutto. Al 54' Immobile viene atterrato da Buffon: è calcio di rigore. Dal dischetto bomber Ciro non sbaglia e fa 2-1. Dybala può pareggiare, ma il palo gli dice di no. Caicedo può allungare, ma Buffon si oppone. Quando la vittoria della Lazio sembra scritta, l'intervento scellerato di Patric in scivolata su Bernardeschi obbliga il Var e Mazzoleni a concedere un altro rigore. L'immagine è questa: c'è Dybala sul dischetto che dà le spalle a tutti gli altri calciatori, guarda solo Strakosha. Dietro a lui, sul limite dell'area, tra chi è pronto a scattare e chi preferisce non guardare, c'è Radu, accosciato, piegato su se stesso con le mane giunte appoggiate al volto. Sta pregando, e in quella preghiera ci sono tutti i tifosi della Lazio che sperano quello che poi accade: Strakosha para il rigore e la partita finisce. Delirio Lazio.
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