Lazio Women, il cap. Coletta: "Laziali, seguiteci con passione! Sarebbe un sogno"
Il calcio femminile è in grande ascesa, e anche la Lazio sta cercando di tenere il passo e diventare un'avanguardia del settore. La presentazione della Lazio Women alla Rinascente ha mandato un segnale forte: le ragazze biancocelesti vogliono entrare a far parte dell'eccellenza calcistica italiana, e quest'anno punteranno alla promozione in Serie A. Ma le differenze con gli uomini sono ancora marcate. Dal professionismo alla passione dei tifosi, il movimento - almeno in Italia - ha ancora tanta strada da percorrere. Ha parlato di questo il capitano della Lazio "rosa", Cristina Coletta, ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3: "Raggiungere il professionismo sarebbe importante per tutto il movimento. Al momento siamo ancora lontane, ma il calcio femminile dopo i mondiali di quest'estate sta avendo tanto successo. Pratichiamo uno sport che ci richiede tanto sforzo fisico, giorni di allenamento, e per tutte è un secondo lavoro. Sarebbe giusto essere ripagate diventando professioniste. Ci sono molte differenze rispetto al maschile, pur mettendoci lo stesso impegno degli uomini per allenamenti e partite. Il calcio richiede anche a noi tanto tempo e sforzo fisico, a volte è difficile coniugare tutto e le prestazioni ne risentono".
CI VUOLE PASSIONE: "Gioco da 28 anni e lo faccio per passione. A quest'età dico che sarebbe stato bello essere ripagata di tutti questi anni di sacrificio con quel qualcosa in più che noi donne meriteremmo. Poi sta all'intelligenza di ogni calciatrice e calciatore non pensare solo ai soldi, il nostro voler essere professioniste non è solo per un discorso economico. È importante diventarlo per migliorare le strutture mediche, avere campi da calcio degni e tanti servizi che al momento ci mancano. Noi vogliamo la parità per tante situazioni che ci rimangono scomode da affrontare. Ho 34 anni, il prossimo anno potrei lasciare il calcio, ma per gli sforzi che vedo fare a tutte le atlete del calcio femminile credo che farle diventare professioniste sarebbe una cosa bellissima. E lo dico da giocatrice a fine carriera".
APPELLO AI LAZIALI: "Riuscire a far appassionare il tifoso di calcio maschile a noi sarebbe un sogno. Giocare le nostre partite prima o dopo quelle degli uomini potrebbe aiutarci in tal senso, altre società lo fanno, come la Roma. E mi chiedo, perché la Lazio no? Anche a livello a federale dovrebbero fare qualcosa. Sentire il tifo caldo e la passione dei tifosi è il nostro grande sogno. Ai laziali direi che non abbiamo niente da invidiare alle giocatrici giallorosse, che sono seguitissime. Vedere lo stadio colorato di biancoceleste sarebbe un'emozione fortissima" - poi conclude - "Gli uomini giocano a calcio per lavoro. Io gioco a calcio e mi alzo alle 5 di mattina per andare a lavoro, allenandomi la sera tardi. Non è una questione fisica, che loro sono più forti delle donne. È una questione di testa: tornare a casa all'1 di notte e rialzarsi la mattina presto è difficile".