5 maggio 2002, la Lazio beffa l'Inter, a cui sfugge lo scudetto: Inzaghi sigla il gol finale

Diciotto anni fa una delle ultime giornate di campionato più incredibili della storia. Tre squadre si contendono lo scudetto: in cima l'Inter a 69, poi la Juventus con 68 punti e la Roma con 67. I favori del pronostico sono dalla parte dei nerazzurri che, nell'ultimo atto del campionato, affrontano la Lazio all'Olimpico. Per la squadra di Zaccheroni, obbligata a far fronte agli infortuni di Crespo e Lopez, la stagione è praticamente conclusa, mentre l'Inter ha tutti gli stimoli necessari per imporsi: il tecnico Cuper vuole rifarsi dopo essere uscito da tutte le finali a partita unica disputate fino a quel momento, mentre Ronaldo, dopo il brutto infortunio subito all'Olimpico due anni prima proprio contro la Lazio, vuole cancellare quel ricordo.
LA PARTITA - La squadra ospite riesce a essere campione, ma solo per venti minuti. Quelli che passano tra il gol del 2-1, siglato da Di Biagio, e il pareggio di Poborsky, già autore della prima rete laziale. La ripresa non va meglio per l'Inter, al punto che sono i biancocelesti a dilagare: la terza rete di Simeone e il sigillo finale di Simone Inzaghi affondano definitivamente un sogno cullato per tredici lunghi anni in casa nerazzurra. La giornata si conclude con le lacrime di Materazzi e Ronaldo, con le recriminazioni del presidente Moratti e, soprattutto, con la Juventus, che mette in bacheca il suo ventiseisimo scudetto.
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