Amazon / Film Gascoigne, Signori: "Io, Gazza e la sregolatezza di un genio. Vi racconto..."

Dal 23 dicembre su Amazon Prime è disponibile il film su Paul Gascoigne. "Un racconto magnifico, una carriera straordinaria" ; "Vi farà commuovere", e ancora "Un film che celebra il genio". Dal The Telegraph al Corriere della Sera, tutti in piedi dinanzi al prodotto distribuito in Italia da 102 Distribution e Samarcanda Film. Lalaziosiamonoi.it, legandosi all'evento, ha contattato in esclusiva Giuseppe Signori (Guarda ora il film su Prime: https://bit.ly/38CNVdg).
Ci parli del Gascoigne che ha conosciuto. C'è un ricordo in particolare che le è rimasto più impresso legato a Gazza?
"Lui era già particolare (ride, ndr). Ho conosciuto un bravo ragazzo sempre disponibile, soprattutto con i compagni. Uno a cui piaceva scherzare, divertirsi ma anche lavorare e allenarsi".
Dino Zoff lo considera un artista, c'è chi parla di lui come di un "genio del calcio". È d'accordo?
"Sì, penso che in qualche modo abbia non dico buttato via ma sprecato un talento incredibile. Ma forse è stato un genio anche per questo, per questa sua sregolatezza che lo portava a fare delle giocate o dei gol impensabili".
Che tipo di rapporto c'era tra di voi? Cosa significava avere una personalità come la sua all'interno dello spogliatoio?
"Avevamo un grande affetto nei suoi confronti, anche tanto rispetto. Erano anni in cui Gazza, dopo la regina d'Inghilterra, era il personaggio più famoso. Non ha mai fatto pesare questa sua popolarità, a noi come ai ragazzi più giovani. E questo è sempre stata la sua grande dote, quella di far stare sempre bene tutti, a prescindere da tante situazioni. Era anche quello che cercava di sdrammatizzare i momenti di tensione, pre-derby o partite importanti".
Lei era in campo nel derby del 92' quando proprio Gascoigne fece gol di testa. Quella sfida si concluse 1-1, ce la può raccontare? Come l'avete vissuta in campo?
"Mi ricordo lui voleva che anche io andassi a saltare di testa, io gli risposi di no, che l'avrei calciata io e lo invitai ad andare dentro tanto io ero basso e non l'avrei mai presa. È andata bene così, io tirai la punizione e lui fece gol di testa".
Un giocatore come Gascoigne lo vedrebbe bene nel calcio di oggi?
"Sicuramente sì, sono quei geni che non hanno il calcio di ieri o di oggi, che ne nasce uno ogni tanto. Lui ha potuto esprimere in modo parziale il suo grande estro. E questo è forse un rammarico che si porta dietro sia lui ma anche noi, vedevamo un talento sprecato. Può essere, come dicevo prima, un difetto ma anche un pregio, aver potuto fare delle giocate che, senza questa sregolatezza, probabilmente non avrebbe potuto fare. Quindi è un punto a sfavore e, nello stesso tempo, anche un punto a favore".
Sarebbe stata tanto diversa la sua carriera se non avesse avuto tutti i problemi, anche extracalcistici, che non gli hanno dato tregua?
"Sono convinto che più extracalcistici le difficoltà siano state calcistiche. Gli infortuni sono arrivati nei momenti cruciali della sua carriera. L'ultima partita in cui si ruppe il ginocchio, poi la rottura della rotula, poi la tibia. A chiunque avrebbero portato uno scompenso anche nella vita privata. Magari ti devi rifugiare anche in qualcos'altro. Sinceramente io nei tre/quattro anni che siamo stati insieme l'ho visto solamente una volta ubriaco. Eravamo a Londra per giocare un'amichevole. E si trattava di una festa, ci siamo divertiti, tutti avevamo bevuto un po' di più. Per il resto magari beveva ma il giorno dopo era il primo a tirare il gruppo. In altre parole, questo suo bere più della norma non portava qualche scompenso poi nell'allenamento. Quando c'era da fare era sempre il primo. Dunque, questo non gli ha precluso qualcosa nella sua carriera. Poi, magari, smettendo di giocare e avendo più tempo per abusare dell'alcool, è entrato in una situazione complicata, questo sì".
Il vostro è un rapporto che è andato avanti negli anni, anche quando non giocavate più nella Lazio?
"Sì sì, adesso è un po' che non ci sentiamo ma ci siamo visti diverse volte. Anche a Malta quando abbiamo fatto l'amichevole Inghilterra - Italia dei Mondiali '90 - '94. Ci siamo ritrovati, l'ho rivisto molto volentieri. Ovviamente era cambiato, trasformato per le varie operazioni che ha dovuto subire. Era molto magro però l'ho trovato bene".
FORMELLO - Lazio, Luis Alberto in gruppo! Prima seduta di Musacchio
Lazio, il calendario è meno fitto: gli impegni fino al Bayern Monaco