Caso Zaniolo, il calciatore si difende: "Ora basta. Vi spiego come è andata"

28.05.2025 11:00 di  Chiara Scatena   vedi letture
Caso Zaniolo, il calciatore si difende: "Ora basta. Vi spiego come è andata"
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Dopo la finale di Coppa Italia Primavera tra Fiorentina e Roma, Nicolò Zaniolo, tesserato viola (seppur, come racconterà poi Pradè, non verrà riscattato) dal passato giallorosso, avrebbe generato una rissa negli spogliatoi colpendo due giovani calciatori della Roma. Dopo le prime smentite da parte del calciatore, la Roma ha chiarito che i due colpiti, Almaviva e Litti, sono stati ricoverati in ospedale con rispettivamente 10 e 21 giorni di prognosi. 

La Procura FIGC ha aperto un'indagine sull'accaduto, ma nel frattempo Zaniolo ha tentato di fare nuovamente chiarezza parlando in esclusiva al Corriere dello Sport sostenendo di essersi preso sempre la responsabilità degli errori commessi, ma che questa volta non è pronto a farlo perché quanto ricostruito corrisponderebbe a falsità. 

Queste le sue parole: "Voglio essere molto schietto: dovevo fare pipì e il primo bagno che ho trovato era quello dello spogliatoio della Roma, ho chiesto il permesso di entrare e me l’hanno concesso con un sorriso. “Ma che, devi anche chiederlo?”. Incrociando i ragazzi ho dato loro il cinque dicendo bravi. Uscito dal bagno, uno di questi ragazzi a voce alta mi ha provocato e quando gli ho chiesto se era proprio a me che si riferiva mi si è avvicinato. Ho perso la calma ma non l’ho colpito. È un errore che mi pesa, soprattutto perché so di dover essere un esempio per i più giovani. Ci tengo però a precisare che i fatti sono ben lontani da quanto ricostruito e che da parte mia, oltre ad una discussione verbale, non c’è stato alcun comportamento aggressivo".

Zaniolo, poi, ha continuato: "Sono volate parole grosse con un ragazzo della Roma? Sì. Lui mi ha provocato? Sì. Potevo evitare di andare in bagno nel loro spogliatoio? Ho chiesto il permesso. Non ho mai alzato le mani, non ci sono stati schiaffi, né tantomeno pugni. Ripeto, quando sbaglio me ne assumo la responsabilità ma stavolta no. E visto che ho la coscienza pulita non ho problemi a parlare con la procura federale o con il ragazzo in questione a cui ho messo solo una mano sulla spalla perché i toni erano poco simpatici".

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