ESCLUSIVA Radiosei - Dott. Petrucci: "Immobile? Almeno due settimane di stop. Spero nella Champions"

Pubblicato il 05/05/2018 alle ore 21.05
06.05.2018 07:10 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Dott. Petrucci: "Immobile? Almeno due settimane di stop. Spero nella Champions"

Una condizione ottimale per tutta la stagione, una forma fisica eccellente dopo più di cinquanta partite. Un lavoro eccezionale dello staff tecnico e di quello medico, che hanno gestito al meglio la rosa a disposizione di Inzaghi non tralasciando nessun dettaglio. Gli infortuni sono arrivati tutti insieme, sul finire di stagione. Parolo, Radu, ma soprattutto Ciro Immobile, quello che più preoccupa. Per parlarne, ai microfoni di Radiosei è intervenuto Bernardino Petrucci, ex medico sociale della Lazio dal 2005 al 2008, quando alla guida dei capitolini c'era Delio Rossi: "Della Lazio ho bellissimi ricordi, sono contento dei risultati che stanno ottenendo. Soprattutto per Tare, Peruzzi, Inzaghi con cui ho lavorato quando ero a Roma. Mi aspettavo che queste persone avrebbero avuto poi un ruolo dirigenziale alla Lazio. Tempo fa ero a cena con Lotito, e io gli chiesi chi sarebbe stato il futuro direttore sportivo della Lazio, e lui mi rispose subito Igli Tare, quando era ancora un calciatore. Perché lo ha sempre considerato come una persona molto aperta al mondo, interessata a tutto, che parlava diverse lingue e che era molto ben integrato nei campionati stranieri. Peruzzi già all'epoca era un allenatore in campo. Anche Simone, ma lui un po' meno, era un tipo molto più scherzoso. Però sono molto felice del lavoro che sta facendo. Sono rimasto in contatto con tutti e ogni tanto li sento. Per me saranno sempre amici. Se ho mai pensato di tornare alla Lazio? I matrimoni vanno fatti in due. A Roma ci tornerei volentieri". 

IMMOBILE - "Ho visto la partita col Torino e ho subito pensato che fosse una lesione muscolare dei flessori per come si toccava e dove. Certo, era difficile pronosticare i tempi di recupero in quel preciso momento. Ci vorranno almeno 15/20 giorni, i tempi sono quelli, due o tre settimane. Questa cosa dispiace a tutti, sia ai tifosi che al diretto interessato naturalmente. La riabilitazione in acqua è importante perché non ti fa perdere la condizione fisica, quella organica, ma soprattutto ti dà la possibilità di recuperare prima. Si usa farlo già dagli anni 80', e lo facevamo anche noi all'epoca. Negli anni le terapie si sono evolute, e quindi sicuramente avranno attuato le metodiche migliori possibili per recuperarlo il prima possibile senza mettere a rischio il giocatore. Il rischio nel forzare i tempi possono essere grandi. Le sensazioni del giocatore comunque sono fondamentali. Inzaghi e tutti gli altri hanno l'esperienza per gestire queste situazioni. Bisogna essere il più sereni possibile nella scelta". 

RAPPORTO TECNICO, GIOCATORE E STAFF - "Nel rapporto tra allenatore, giocatore e staff medico ognuno deve rispettare i suoi ruoli. Quando ero al Monaco dovetti fermare un atleta importante che si era rotto il crociato e voleva andare al Mondiale. Tant'è vero che ci mise molto a recuperare e non è tornato più lo stesso. Avrebbe rischiato troppo. Si trattava di Falcao. Lui mi ascoltò e quindi abbiamo evitato un susseguirsi di infortuni continui che lo avrebbero penalizzato nella carriera. Ho sempre avuto la fortuna di lavorare con persone che erano corrette e rispettose dei ruoli. 

LA FORZA MENTALE - "Un atleta che è alla fine del campionato, dopo una stagione stupenda, avere un dolore così quando non te l'aspetti ti rammarica. La reazione è però positiva. Se l'atleta è motivato e volenteroso, questo vale molto e aiuta. Il rispetto dei tempi, ascoltare i consigli dei medici e dei terapisti è sempre un bene. L'infortunio può capitare sempre, ma è importante non andare a caccia delle streghe per risolvere il problema". 

LA LAZIO - "La Lazio ha sicuramente dei preparatori validi. Se la struttura medica sostiene lo staff è c'è un rapporto di cooperazione, i risultati non possono che essere buoni. Fascetti diceva sempre: 'La squadra vale 20, la società 5, l'allenatore 6, dallo staff medico voglio almeno 5 punti'. Mi auguro con tutto il cuore che la Lazio vada in Champions, per il lavoro che stanno facendo la società e Inzaghi, un lavoro che è iniziato molto prima dell'inizio della stagione. Se la Lazio fosse stata più cinica avrebbe fatto il doppio del gol. Ha una facilità di arrivare in zona gol tantissime volte. In ogni caso hanno avuto un grande successo, i tifosi si sono appassionati a questa Lazio e non gli si può dire nulla. Peccato per la debacle di Salisburgo, ma i passi falsi possono capitare".