Lazio, Capodacqua: "Quel palco qualcosa di magico. Pronto al Sarrismo "

In esclusiva ai nostri microfoni Francesco Capodacqua, cantante e intrattenitore di fede laziale presente ieri sul palco di Piazza del Popolo.
05.07.2022 21:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Matteo Columbro- Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Capodacqua: "Quel palco qualcosa di magico. Pronto al Sarrismo "

Una Piazza del Popolo vestita a festa quella che ieri sera ha accolto la Lazio durante l'evento organizzato dalla società per la presentazione del nuovo kit targato Mizuno. Sul palco tra i tanti ospiti anche Francesco Capodacqua artista e cantante di fede laziale che con le sue imitazioni ha intrattenuto il pubblico. Ma non solo, Francesco ha infatti cantanto anche l'inno della Lazio e non ha nascosto l'emozione, e ai nostri microfoni ha parlato proprio di questo. Ecco le sue parole

La prima curiosità riguarda le tue imitazioni di ieri sera, chi è stato il cantante più difficile da interpretare ?

"La più difficile sicuramente quella di Gigi d'Alessio. Mi aspettavo i fischi del pubblico. Con quella canzone mi esibisco in altri tipi di contesti. Avevo infatti proposto altro, ma la società ha voluto che cantassi quella, essendo ospite ho rispettato la loro volontà. Per me stare lì è stato importantissimo. Io avrei fatto un medley con tutti i cori della Lazio. Appena posso torno allo stadio e insieme a Andrea Casta e Briga faremo divertire l'Olimpico. Sperando porti fortuna. Magari nel prossimo Lazio-Inter, visto che a loro quella gara ha portato fortuna".

Che emozione è stata cantare davanti a cosi tanta gente della Lazio?

"Emozione indescrivibile, la sto raccontando ai miei familiari. Ancora oggi devo capire cosa sia successo. Vedere il popolo laziale cantare l'inno insieme a me è stato emozionante. Io sono sempre stato dalla loro parte e ieri sera è uscito tutto dal cuore. Nessuna tecnica vocale, per me era cantare a squarciagola per poter "godere", avevo un mal di cuore incredibile. Nemmeno all'Arena di Verona con Riccardo Cocciante ho provato l'emozione di ieri sera. L'inno per me è stato qualcosa di tanto forte. Ho immaginato quando ero nella piazza in mezzo ai tifosi a festeggiare per un trofeo. Letteralmente un sogno. Paragono la serata di ieri a quella vissuta all'Arena con Cocciante quando davanti a 30.000 persone mettemmo in scena Romeo e Giulietta. A livello emotivo è stato anche di più".

Qual è stato il momento più emozionante per te?

"I complimenti da parte della società e dei calciatori, ma anche di tutti quelli che non mi conoscevano. Mi sono integrato bene, è un ricordo indelebile. Sarei venuto lo stesso a Piazza del Popolo, farlo da ospite è stato bellissimo".

La serata era tutta per le nuove maglie, te le aspettavi così belle?

"Non mi aspettavo delle maglie cosi belle. Sapevo della loro bravura con gli scarpini, ma le maglie mi hanno stupito. Quel celeste cosi, l'aquila stilizzata, il bordino. Tutto veramente bello. Finalmente delle maglie belle, devo dire infatti che le ultime non mi erano piaciute tantissimo. La nera anche bellissima, con quel contrasto tra nero e verde. Ho anche un'anteprima sull'altra maglia, non posso dirvi nulla. Vi assicuro che è bellissima come le altre due".

Ieri i tifosi si aspettavano una sorpresa sul palco, tu come vedi questo calciomercato?

"Sì, ci aspettavamo una sorpresa, magari un portiere o Romagnoli. Ma il calciomercato lo vedo molto positivo. La società ha attuato un ricambio generazionale. L'età in alcuni ruoli era più alta e questo creava problemi anche per il gioco di mister Sarri che è dispendioso. Con i giovani che stanno arrivando possiamo dire la nostra. Lo scorso anno siamo arrivati quinti e la squadra doveva capire bene le dinamiche del mister. Ora con un anno in più e i giovani possiamo toglierci qualche soddifsazione, ne sono sicuro. Per quanto riguarda il portiere siamo stati sfortunati con Carnesecchi perché ora è infortunato, ma anche Vicario è un signor portiere, è fortissimo. Io avrei scelto anche Cragno. Romagnoli secondo me potrà diventare una bandiera in stile Nesta. Se arriva si carica la squadra sulle spalle insieme a Ciro (Immobile, ndr). È il difensore che ci mancava. Se dovesse rimanere anche Acerbi, e qui vado controcorrente, sarebbe una signor difesa. Se dovesse esser potremmo esser belli competitivi".

Potrebbe esser l'anno del "Sarrismo", che aspettative hai per questa stagione?

"Sì, è quello che dicevo prima, con un anno in più di studio la squadra ora può girare meglio. Se dovessero incastarsi tutti gli schemi secondo me per gli altri è difficile. Nella scorsa stagione in tre quattro partite hanno mostrato il "sarrismo", quest'anno mi aspetto tanto. Ci divertiremo da casa e anche loro. Allo stesso tempo i tifosi delle altre squadre riconosceranno, come abbiamo fatto noi in passato, il gioco di Sarri".