Lazio | Scarcelli: "Un orgoglio portare 'Non Mollare mai' in Rai. Sul ritorno allo stadio..."

24.02.2024 21:10 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio | Scarcelli: "Un orgoglio portare 'Non Mollare mai' in Rai. Sul ritorno allo stadio..."

Francesco Scarcelli, autore dell'inno 'Non mollare mai', è stato tra i protagonisti della seconda serata di The Voice Senior. Il cantautore, da sempre legato alla Lazio, ha raccontato lampropsia storia personale, dalla prima volta sul palco a 4 anni fino alle recenti trasmissioni radiotelevisive, rimarcando con orgoglio la paternità dell'inno "rock" biancoceleste. Francesco ha parlato ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it.

Che emozione è stata tornare in prima serata su Rai Uno a The Voice Senior?

"Intanto vi ringrazio di cuore per questa intervista, poi posso dire che l'emozione è stata grandissima. Avevo già avuto l'occasione di cantare davanti a grandi platee come Rai Notte con il compianto professor La Porta, un bacio al cielo a lui, Uno Mattina oppure Domenica In nel 2000 con Amadeus: ricordo proprio che il 14 maggio 2000, mentre vincevamo lo Scudetto io ero a Domenica In a fare la finale degli artisti di piano bar. Però devo dire che il passaggio in prime time, di sera, è un po' tutto diverso da quello che accade durante il giorno, perché c'è una platea totalmente diversa e devo dire che è stato bellissimo. Non mi aspettavo un risultato simile, addirittura da quanto ho saputo ho fatto il picco di share nonostante abbia cantato tardi, intorno alle 23:50. È stata un'emozione unica, mai provata prima".

L'esibizione ha scatenato tante reazioni tra i tifosi della Lazio, ma anche tra gli altri. Che provi di fronte a questo affetto trasversale?

"Credo sia il riconoscimento del mio modo di essere e di comportarmi nel corso degli anni. Ho portato rispetto sempre a tutti a prescindere, perché per me nel calcio si è avversari e mai nemici, è un gioco e dopo i 90 minuti deve finire tutto. Per quanto riguarda i fratelli laziali questo mi onora ancora di più perché vuol dire che ancora una volta hanno riconosciuto in me un laziale del quale potersi vantare, perché non manca occasione in cui porto in alto i nostri vessilli. Non è facile in un'occasione del genere avere l'opportunità di fare un prime time in Rai e puntare tutto sulla Lazio. Avrei potuto puntare su altre storie di vita perché in questo tipo di programmi vengono premiate, io invece ho parlato della nostra Lazio ed è stato un onore portarli su quel palcoscenico. Far suonare 'Non mollare mai' di sera su Rai Uno è stato un grandissimo vanto e un orgoglio".

Spesso lo spazio dedicato alla Lazio sui canali Rai è limitato, ieri invece 'Non mollare mai' ha catalizzato l'attenzione di tutti. Che effetto ti ha fatto?

"L'emozione è stata grande. So che l'inno può rimanere inviso ad alcune persone, perché quando dichiari di essere laziale e porti in alto i colori della Lazio sappiamo qual è il trattamento riservato. Io proprio per questo ci tengo a far vedere che lo stereotipo associato al tifoso laziale è sbagliato, noi non siamo quelli, siamo un popolo meraviglioso, pronto a essere solidale con chi ne ha bisogno, un popolo che non molla mai, come dice il nostro inno e questa è la cosa che porterò sempre avanti. Sai che facendo altre cose si possono avere più ascolti, più share, puoi essere simpatico a tutti, io non voglio fare così e se sono rimasto antipatico a qualcuno non me ne importa nulla, perché significa che non ha capito nulla della mia persona e del nostro modo di essere".

Che prospettiva vedi per la Lazio, in lotta con il Bayern in Champions League, qualificata alle semifinali di Coppa Italia e di rincorsa in campionato?

"Nonostante tutto quello che è accaduto negli anni passati devo dire che in questo momento la Lazio è una delle squadre migliori in Italia e viene rispettata in campo internazionale perché sovente se la gioca in Europa, ha comunque una sua solidità anche se non siamo una squadra di uno sceicco. Poi ti posso dire una cosa, mi sono diventati antipatici gli sceicchi perché si vogliono comprare il mondo. Credo sia bello sentir parlare un presidente che ancora fa la battuta in romanesco o che manifesta appartenenza. Certo poi mi farebbe piacere avere una società ricchissima, laddove c'è però il pericolo che ti lascino in cattive acque una volta che decidono di andare via. Vedo un futuro roseo perché grazie all'operato del presidente Lotito la Lazio naviga in buone acque, non abbiamo problemi, non navighiamo nell'oro ma essendo parsimoniosi e virtuosi sul mercato continuiamo a essere in Italia una delle squadre che si giocano i posti europei, che sia Europa League o magari Champions League siamo lì".

Quali sono i tuoi rapporti con il presidente Lotito?

"I miei rapporti con Lotito sono tornati a essere molto distesi e di rispetto. Nella vita bisogna anche ragionare sulle cose, passano gli anni e la realtà si vede anche da un punto di vista diverso, la maturità ti porta ad essere diverso. Quello che era il nostro rapporto iniziale, perché conosco il presidente da prima che acquistasse la Lazio essendo stato lui un cliente del locale dove facevo pianobar, è tornato tale, quindi disteso e cordiale. Già da quattro o cinque anni ho dichiarato che 'Non mollare mai' può tornare allo stadio, poi da un anno e mezzo ci siamo risentiti anche telefonicamente con toni amicali e ho ritrovato la persona che conoscevo. Va sempre a duemila, soprattutto adesso che è senatore, e credo che faccia questo perché quando si ha una certa età, e anche io ho 60 anni, è necessario tenersi sempre attivo".

Secondo te 'Non mollare mai' tornerà allo stadio?

"Io me lo auguro perché credo che sia una cosa bella per la Lazio. Ci sono state partite e momenti meravigliosi come quello recente con il Bayern Monaco, pensa che spettacolo avere 'Non mollare mai' che risuona allo stadio. Io devo sempre ricordare che 'Non mollare mai' nasce come inno della Curva Nord e degli Irriducibili per festeggiare i loro 15 anni, ma è grazie al presidente Lotito che poi, sull'onda della spinta dei tifosi, è diventato uno degli inni ufficiali della Lazio, sul mandato in Siae c'è la sua firma. So che anche lui lo porta nel cuore, spesso cita anche il motto. Spero che l'inno possa tornare al più presto, anzi sono disponibile anche a cantare dal vivo allo stadio. Se mi invitano corro a cantare sotto la curva. Il mio obiettivo è quello di cantare 'Non mollare mai' ovunque, perché è il nostro motto verso la vita, non si deve mollare mai in qualsiasi momento, in qualsiasi situazione".

Che sviluppi avrà la tua avventura a The Voice Senior?

"Sono nella squadra di Clementino che ringrazio, gran bella persona come tutti e quattro i giudici di The Voice. Per non parlare poi del regista Sergio Colabona che ringrazio tantissimo per avermi fatto trovare un mondo fantastico. Sergio è un grandissimo laziale, quindi puoi immaginare quanto durante le prove e il backstage si parlava solo di Lazio, poi ogni volta che ero a Milano c'era una partita della Lazio e correvamo per andarla a vedere. Sono nella squadra di Clementino, si dovrà completare la formazione e poi tra i dodici, a insindacabile scelta del coach, sei avranno accesso alla semifinale. Ciò non significa che gli altri sei usciranno sconfitti perché è uno show televisivo basato sulle storie di vita. Spero di essere tra i semifinalisti, ma lo saprò tra qualche settimana. Nel frattempo me la godo e spero di continuare a divertirmi ancora. Aspetto tutti su altri palchi, sto preparando il tour per l'estate con le date. Tra poco renderò noti tutti gli sviluppi legati a vari progetti. Il primo appuntamento spero che sarà il ritorno di 'Non mollare mai' allo stadio. Voglio venire a cantare all'Olimpico".