Una Lazio da reinventare: Sarri studia e sperimenta nel ritiro più breve di sempre

RASSEGNA STAMPA - Dodici giorni a Formello, niente ritiro in montagna: la nuova Lazio di Sarri parte da un format inedito. Più che una preparazione tradizionale, sarà un mini-stage tecnico, utile al Comandante per conoscere i nuovi arrivati scelti sotto la gestione Baroni e testarne l’adattabilità al suo 4-3-3. Il tempo è poco, ma le risposte dovranno arrivare subito, anche in vista delle amichevoli con Fenerbahce e Galatasaray che chiuderanno la mini-tournée in Turchia.
La priorità sarà rimettere in piedi una fase difensiva solida dopo i 49 gol subiti lo scorso anno. Serviranno tagli intelligenti e nessun indebolimento. In difesa, Sarri valuterà Gigot, Patric (di rientro dall'infortunio), Provstgaard e la tenuta mentale di Provedel. Attenzione anche a Tavares: otto assist l'anno scorso, ma lacune difensive evidenti. Il tecnico proverà a disciplinarlo tatticamente.
A centrocampo si studieranno nuove soluzioni: Dele-Bashiru porta forza e inserimento, Belahyane può contendere il ruolo a Rovella, mentre Cataldi potrebbe reinventarsi mezzala. In attacco, è tutto aperto: Noslin va inquadrato tatticamente, Cancellieri vuole rilanciarsi nel suo ruolo naturale, mentre tra Dia e Castellanos si aprirà il ballottaggio per il ruolo di centravanti. Un ritiro breve, ma denso: Sarri dovrà osservare, decidere e soprattutto reinventare.