Lazio, Sosa: "A scuola rompevo i vetri. In biancoceleste sono esploso"

L'ex attaccante Ruben Sosa ha deliziato ogni tifoso della Lazio per 4 anni nella Capitale. In 140 presenze ha collezionato 47 gol facendo divertire e impazzire moltissimi sostenitori. Come riporta il sito montevideo.com.uy, Ruben si è espresso su cos'era per lui il calcio, soffermandosi anche sulla sua esperienza nella Lazio: "Da piccolo ho sempre sognato di fare il calciatore! La palla era la mia. Ho iniziato a giocare a calcio all'età di 5 anni, quando il mio papà mi ha regalato un pallone. Volevo solo fare il calciatore".
INFANZIA - "Sono stato costretto ad andare a scuola. Fosse per me, sarei rimasto a casa a giocare a calcio. A scuola studiavo, ma a ricreazione esisteva solo la palla, rompevo i vetri come un matto. Vi dico questo: quando sono tornato in Uruguay a 30 anni, sono tornato a scuola e ho detto al preside: 'Ho rotto molti vetri qui, quindi farò una donazione'. Mi sono sentito così. Non avendo bisogno di vetri nuovi, ho dipinto l'intera scuola".
LAZIO - "L'Italia è stata la mecca del calcio europeo prima del 1990. Paco (procuratore sportivo) mi ha portato alla Lazio, sono arrivato ai tempi di Maradona al Napoli, che ha giocato con i brasiliani Careca e Alemao, l'Inter ha avuto i tedeschi Mattheus, Klinsmann e Brehme, il Milan ha avuto l'olandese Gullit, Van Basten e Rijkaard, è stato il boom in Italia. Erano gli anni migliore. Ho segnato quattro anni alla Lazio e tre all'Inter, dove sono esploso.
INTERVENTI - Ruben Sosa ha anche subìto un intervento chirurgico all'anca e sette volte al ginocchio destro. Proprio in virtù dei suoi infortuni, l'ex attaccante ha dichiarato: "Io sto benissimo dopo l'intervento chirurgico all'anca. E sto bene con il ginocchio, non ho più dolore. Ad oggi sto vivendo il momento più bello della mia vita. I miei figli stanno bene, in salute, mi godo la vita giorno dopo giorno. Quando mi sveglio, rido a crepapelle, e quando vado a letto, rido a crepapelle. Ho già ottenuto tutto".
Pubblicato 07.04