Lazio, Spinozzi attacca Diaconale: anche D'Amico applaude. E il portavoce si difende... male

08.01.2020 12:35 di  Daniele Rocca  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Spinozzi attacca Diaconale: anche D'Amico applaude. E il portavoce si difende... male

Parole che hanno fatto discutere e che hanno acceso l'ambiente Lazio. Il post di Arturo Diaconale non poteva passare inosservato. In tanti si sono espressi in merito, condannando il contenuto della rubrica del portavoce biancoceleste. E non potrebbe essere altrimenti visti i toni utilizzati. In prima linea c'è Arcadio Spinozzi, ex difensore della Lazio (dal 1980 al 1986), che sul proprio profilo Facebook si è scagliato duramente contro il rappresentante della società, ricevendo un commento di applausi da parte di Vincenzo D'Amico. All'indomani dell'accaduto, Diaconale ha pubblicato un altro post per cercare di chiarire e spiegare le sue parole. Eppure in certi casi bisognerebbe fare un passo indietro, ammettere l'errore e chiedere scusa. Lo scivolone è stato evidente, ma voler perseverare sulla medesima lunghezza d'onda rischia di diventare diabolico. Oltre che controproducente per il bene della Lazio stessa.

L'ATTACCO DI SPINOZZI - "Diaconale, vengo subito al punto, senza dilungarmi in inutili preamboli e senza infingimenti: è stata una sua spontanea iniziativa quella del comunicato sulla “Lazietta”, oppure ha pensato bene di prostrarsi umilmente ai piedi del gestore pubblicando quel disgustoso, inaccettabile, ripugnante comunicato? Ma lei, pensa che siamo tutti degli idioti? Lei insieme al gestore che lo retribuisce (con i soldi dei tifosi), dovreste inchinarvi di fronte a Uomini (con la U maiuscola), che hanno dato il sangue per la Lazio, per i tifosi biancocelesti, per la legalità e l’onestà di pensiero e di intenti nel mondo del pallone. Uomini, e calciatori, che hanno dato l’anima ed il cuore per i nostri colori, che hanno avuto il supremo compito e l’onore di tenere alto il nome della Società Sportiva Lazio. Anche nei momenti più drammatici. Ma si rende conto di quello che ha fatto? Dei danni che ha procurato a l’ambiente esterno (non all’interno della società), in un momento importantissimo per la nostra Storia? Alla vigilia di una ricorrenza tanto sentita dalla tifoseria. E in una fase delicata, appassionante, esaltante del campionato. Che suscita grandissimo entusiasmo tra i sostenitori biancocelesti. 
Diaconale: IO NON DIMENTICO!
".

Per completezza d'informazione, riportiamo anche le parole del portavoce della Lazio, che non si riferisce in modo specifico alle dichiarazioni di Spinozzi.

LO SFOGO DI DIACONALE - "Una delle regole auree del giornalismo stabilisce che se un tuo scritto viene male interpretato e suscita equivoci, vuol dire che non era chiaro. Per questo, a proposito delle polemiche suscitate dalla mia prima “Rubrica biancoceleste”, cerco di fornire alcune precisazioni. La prima è che il termine “Lazietta” non è stato inventato da me ma da quei critici e denigratori che negli anni passati, sia nei periodi più bui e drammatici che in quelli fulgidi dei due scudetti, si ostinavano a considerare la nostra una squadra di basso livello esterna ed estranea al gotha del calcio nazionale a causa della precarietà della sua condizione societaria. Non era mia intenzione mettere a confronto la Lazio odierna con quelle del passato, ma solo ribadire il dato inequivocabile che solo la presenza di una proprietà presente, attiva, capace e solida riesce a dare continuità ad un progetto di crescita di una squadra proiettandola verso i massimi livelli del calcio nazionale ed internazionale. Quando manca questa condizione proprietaria anche le squadre provviste di grandi giocatori soffrono ed entrano in crisi. La seconda precisazione è che non ho deciso di scrivere una “Rubrica biancoceleste” per ragioni professionali (il mio ruolo di portavoce del presidente Claudio Lotito e direttore della comunicazione), ma solo perché sono un tifoso laziale da parecchi decenni prima del mio incarico e mi sembra non solo corretto ma anche doveroso dare voce alla mia passione usando canali mediatici personali e non della società. La terza precisazione, infine, riguarda il tipo di contestazioni che ho ricevuto. Proprio perché tifoso da sempre dei colori biancocelesti, non intendo prendere lezioni di lazialità da nessuno (tantomeno da alcuni di quei denigratori del passato che mi hanno contestato per aver citato il termine “Lazietta” da loro sempre usato per metterci sempre e comunque all’angolo rispetto alle squadre del Nord ed alla “cugina” della Capitale). A tutti coloro che poi mi hanno aggredito verbalmente rispondo, sorridendo, citando quanto disse Totò in “Guardie e ladri” ad Aldo Fabrizi che gli ordinava di fermarsi minacciandolo in caso contrario di sparare a scopo intimidatorio: “Io non mi intimido!”. Non l’ho fatto per una vita e per ragioni politiche. Figuriamoci se lo faccio ora di fronte a chi non capisce per inguaribili pregiudizi".

© foto di admin
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