Milan - Lazio, Sarri: "Il mio Napoli aveva più qualità nel palleggio”

Dopo la brutta sconfitta della Lazio contro il Milan il mister biancoceleste Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni di Mediaset: "Eravamo spenti, spero che il problema sia stato fisico perché se è mentale e più preoccupante. Era un periodo che facebamo buone prestazioni con continuità e ora siamo tornati agli antichi difetti. Non c'erano più stati alti e bassi, mi aspettavo difficoltà da questa partita ma anche una prestazione diversa. Mi lascia l'amaro in bocca, speriamo di rialzarsi subito. Format Coppa Italia? Non mi piace ma non c'entra nulla con la partita. In FA Cup giocano tutti i turni tutte le squadre a sorteggio globale, ti può toccare chiunque. Quello dà un fascino unico alla manifestazione, questa è una competizione creata ad arte per convogliare le squadre più visibili televisivamente nelle ultime fasi. Immobile? Ha subito un colpo forte al collo del piede, vediamo domani quando potremo recuperarlo. Questa squadra è diversa dal mio Napoli, che a livello di palleggio aveva qualità superiori. Noi però non siamo quelli di stasera, siamo tornati all'antico difetto".
Il tecnico biancoceleste ha commentato la sfida anche ai microfoni di Lazio Style Channel: "Dopo che avevamo trovato continuità negli ultimi mesi, siamo tornati a un vecchio difetto. Siamo arrivati scarichi di energie mentali e fisiche, i nostri avversari erano più reattivi. Mi risulta difficile da capire perché la squadra era in salute mentale. È stata una grossa sorpresa in negativo. Bisogna prendere atto di questa partita. Non farne un dramma, tra 65 ore ne giochiamo un’altra. Non dobbiamo arrivarci disintegrati dal punto di vista della fiducia. Con il Bologna è importantissima. Rotazioni? Stasera se la carica mentale e nervosa della squadra era questa poteva giocare chiunque. Nessuno ci poteva risolvere i problemi. Stiamo parlando di ragazzi che hanno giocato spesso, nessuno è tornato in campo dopo diversi mesi. Il problema è l’approccio mentale alla partita che non è stato giusto. Confermare la formazione di Firenze? È troppo breve la distanza tra la seconda e la terza partita. Caricarli tutti e 11 di tre partite a distanza così breve mi sembrava troppo. Obiettivi? Eravamo in una terra di nessuno. In tutte e tre le competizioni non c’era modo di preferirne una a un’altra. Era un momento in cui non potevi privilegiare nessuna competizione. Adesso vediamo se in campionato riusciamo a rimanere solidi in corsa per l’Europa".