Parolo: "La Lazio deve decidere se seguire Sarri. Vendere Milinkovic? Ok, ma..."

Intervenuto ai microfoni di Radio Radio, Marco Parolo ha parlato della Lazio di Sarri e del futuro di Milinkovic. Di seguito le parole dell'ex centrocampista e attuale telecronista di Dazn: “Deve decidere se seguire Sarri o meno: se si gioca ogni tre giorni le coppe devono essere un vantaggio. Se deve passare dalla cessione di grandi giocatori va bene, è successo anche alla Juventus con Zidane, ma per prenderne quattro o cinque. Sapevo che Lazzari avrebbe avuto difficoltà all’inizio, ma quando stava uscendo fuori è stato frenato dagli infortuni: per quanto difende di reparto qualcosa concederà. Se vende Milinkovic perde tantissimo, ma che sia funzionale a prendere quattro o cinque giocatori di livello".
LE CESSIONI - "La Lazio non ha mai ceduto giocatori, speravo Anderson fosse ceduto nel primo anno. Può crescere prendendo giocatori dal calcio italiano; quando sono arrivato è venuto anche Basta, De Vrij che veniva dal mondiale. Devi prendere giocatori pronti, se lo puoi fare solo vendendo, Milinkovic va ceduto, ma bisogna puntare su giocatori italiani, pronti. Non si possono sempre prendere giocatori sconosciuti in cui sperare. Milinkovic è fortissimo, in Italia domina, alla Lazio va costruita una squadra per permettergli di farlo anche in Europa“.
LOTTA SCUDETTO - “Il Milan gioca bene, se guardiamo i numeri non ha un bomber vero: serve la costanza di quello che segna ogni domenica, dopo ieri deve stare attento al Napoli. Il Milan ha trovato solidità in difesa, con un centrocampo che da sostanza e un grande poritere: è troppo dipendente dalla catena di sinistra, che difetta a destra. L’Inter aveva bisogno di una scintilla mentale, vincere a Torino gli ha ridato energia: è più completa ma è più indietro".
LE ALTRE - "Il Napoli ha l’unico allenatore che ha vinto un campionato, ha una rosa ampia e una solidità difensiva incredibile: ha tanti giocatori per sbloccare le gare chiuse di maggio. Il Napoli è la mia favorita, è tornato anche Anguissa: lui può giocare con tutti, ma tutti non possono farlo senza di lui. L’unico timore è che l’entusiasmo delle piazze del sud a volte può distrarti non è un caso che Lazio, Roma e Napoli abbiano vinto pochi scudetti. La dote migliore di Inzaghi è che ci tiene tanto, le pressioni a Milano sono diverse. Con la Lazio gli veniva dato sempre credito per quello che ha fatto, a Milano è diverso“.
Pubblicato il 5/04