Pescara, Legrottaglie: "Abbiamo 13 giocatori influenzati, ma non ci fanno fare tamponi"

Fanno scalpore le parole di Nicola Legrottaglie, ex difensore della Juventus e oggi tecnico del Pescara. Ieri, nel pre-partita contro il Benevento, gli abruzzesi sono scesi in campo indossando le famose mascherine. Un gesto di protesta non fine a sé stesso, come ha spiegato l'allenatore dei biancoazzurri a margine della sfida (persa 4-0): "Abbiamo cercato di dare un segnale perché abbiamo detto di avere avuto tredici casi di influenza e non ci hanno fatto fare i tamponi. Quello che volevamo era dire: 'Guardate che il problema c'è e forse si sta sottovalutando'. Abbiamo fatto il minimo che potevamo fare, la priorità è quella della vita. Se si fermasse il campionato per tre settimane, non si potrà più riprendere in modo normale. Ma in ogni caso, anche se lo stop dovesse protrarsi per 3-4 mesi, non succederebbe nulla: chi ama la vita sarà d'accordo. Anzi, avremo la possibilità di curarci e aiutare chi ha bisogno".
Intanto, in Serie C, la Pro Vercelli ha annunciato di fermare tutte le proprie attività. Ecco le parole del presidente Massimo Secondo in conferenza stampa: "Da oggi la Pro Vercelli stoppa allenamenti, amichevoli e partite ufficiali sino alla fine dell'emergenza coronavirus. Se questo ci portasse a perdere le partite a tavolino, lo faremo comunque. Spero che il Consiglio Federale di domani interrompa sia i campionati professionistici che gli allenamenti collettivi: è troppo pericoloso e irresponsabile continuare. I ragazzi potranno allenarsi da soli o in gruppi da quattro per farsi trovare pronti alla fine dell'emergenza, in totale sicurezza. Credo anche l'AIC sia d'accordo con noi. Non voglio mettere a rischio la salute dei miei giocatori, dei loro amici, dei loro familiari. La sicurezza prima di tutto: se dovremo perdere partite, lo faremo".
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Pubblicato il 9/03 alle 15:15