Roma, non rispettate le regole anti Covid: dirigenza giudicata in tribunale

Ancora guai in casa Roma: dopo la situazione economica disastrosa, rimessa in sesto dalla vendita della società da parte di James Pallotta, c'è un nuovo problema da risolvere per i giallorossi e che riguarderebbe il non rispetto delle regole. Per la ripartenza della Serie A dopo il lockdown, il Comitato Tecnico-scientifico ha redatto un protocollo in cui venivano elencate le regole da seguire per evitare rischi di contagi. Tra questi, anche la norma di evitare assembramenti in panchina con tutti i convocati seduti.
IL FATTO - Durante la partita contro il Napoli al San Paolo, il dottor Manara, tramite un'autocertificazione firmata, si è preso la responsabilità di far sedere tutti i giocatori sulla panchina ospite. Al termine della gara il DS partenopeo Giuntoli ha denunciato l'accaduto con queste parole: "La Roma ha disertato il protocollo federale anti Covid. Abbiamo impiegato tre mesi a far ripartire il calcio, non esiste che un club decida autonomamente di non rispettare le regole federali e di farlo in casa altrui. Un comportamento inaccettabile, le regole se esistono devono valere per tutti. Peraltro, al termine della gara, alcuni tesserati della Roma hanno svolto lavoro defaticante sul terreno di gioco. Sappiamo tutti che è vietato". La società, ora di proprietà di Friedkin, ha deciso di riaprire il caso perchè, secondo loro, il problema non sussiste. Il 4 settembre il CEO Fienga ed il medico sociale verranno giudicati dal Tribunale Federale Nazionale: i due rischiano il deferimento.