Sandulli, Pres. Corte d'Appello Figc: "Stagione oltre il 30 giugno? Si ridiscutano i contratti"

24.03.2020 10:00 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Sandulli, Pres. Corte d'Appello Figc: "Stagione oltre il 30 giugno? Si ridiscutano i contratti"
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Si conclude la stagione? Si può andare oltre il 30 giugno? Ingaggi tagliati per i calciatori vista la sospensione e le conseguenti mancati introiti per i club? Piero Sandulli, Presidente della Corte Sportiva d’Appello della Federcalcio, ha espresso il suo pensiero ai microfoni di Radio Incontro Olympia: Adesso il bene primario è la salute, siamo di fronte a una pandemia. Le questioni private devono passare in secondo piano, deve prevalere il bene comune. Poi la speranza è che si possa completare la stagione, significherebbe essere tornati alla normalità della vita, non solo quella calcistica. L’auspicio è che si finisca nel modo già previsto, disputando le 12 giornate mancanti. Il discorso vale per la Serie A e le serie minori”. 

RIPERCUSSIONI. “Per il secondo giorno di fila il numero dei contagiati sta scendendo, se continua così significa che la cura del distacco sociale sta avendo un effetto positivo e forse intravediamo la luce in fondo al tunnel. Lo sport non è estraneo al mondo che gli ruota intorno. Il Paese uscirà fuori da questa sospensione con delle ricadute economiche importanti, bisognerà prevedere un Piano Marshall per ripartire, ne usciremo come da una guerra. L’Italia aveva già una crescita bassa, ora siamo al di sotto dello zero. Eravamo un Paese indebitato, questo non ci aiuta”.

CONTRATTI. “Riguardo il calcio: alcune società soffriranno, molte di serie inferiori negli anni non sono riuscite a finire il campionato per problemi economici. In questo contesto si deve andare al di là degli egoismi, non vedo nulla di anormale nel ridiscutere i contratti dei calciatori. Ma serve attenzione per salvaguardare i “piccoli”. I grandi calciatori rispondono meglio a questa crisi, qualcuno per esempio con un volo privato si è sottratto anche ai propri doveri… Io penso anche ai professionisti delle serie più basse”. 

OLTRE IL 30 GIUGNO. “Parliamo di sportivi professionisti, alcuni rapporti vengono a interrompersi il 30 giugno. A quella data sono legate anche le assicurazioni e le assistenze mediche, sarà necessario ridiscutere. Le leghe e l’Associazione dei calciatori devono sedersi al tavolo e trovare delle soluzioni. Me lo auguro in primis da cittadino. Ma spero che tutto questo non debba essere studiato, e che il 30 giugno si possa festeggiare San Pietro e la chiusura dei campionati”. 

DIVERSE POSIZIONI. I dirigenti internazionali vivono in luoghi diversi, questo ha inciso sulle decisioni prese nelle ultime settimane. Avrei voluto vedere una maggior azione dell’Unione Europea, che avesse preso delle decisioni come uno Stato federale. Le singole organizzazioni all’inizio non hanno saputo valutare il peso dei problemi, poi la scelta migliore è stata quella di sospendere tutto. Penso che a breve rinvieranno anche le Olimpiadi. All’inizio non si era capita la gravità del problema”. 

FINE CALCIOPOLI. “Mi sono portato il materiale da studio, sto lavorando da casa. In questi giorni ho finito di scrivere una nota a una sentenza che è quella che conclude la vicenda ‘Calciopoli’. Una sentenza della Corte d’appello di Napoli dello scorso anno, che chiude la vicenda sotto il tema del risarcimento del danno. Sono passati 13 anni, avrei dovuto chiuderla l’estate scorsa, non ho avuto il tempo. Domenica l’ho finita. Ora la passerò all’editore, sarà contento: così risparmierà le telefonate per sollecitare la chiusura (ride, ndr)”.