Stadio Roma, l'ennesimo stop: il miliardario Vitek non compra i terreni

L'iter relativo alla realizzazione dello stadio della Roma ha subito un ulteriore stop, questa volta dovuto al dietrofront del miliardario Radovan Vitek.
19.12.2019 11:00 di  Francesco Mattogno  Twitter:    vedi letture
Stadio Roma, l'ennesimo stop: il miliardario Vitek non compra i terreni
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Sì parte. No, non ancora. Poi rileggere e rileggere fino alla nausea per anni. È il loop in cui è entrata la Roma in merito alla vicenda Stadio a Tor di Valle. Tra l'ottimismo del Comune e le belle parole “sblocca cantieri”, si infiltra sempre qualche stop apparentemente inaspettato. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello che riguarda il miliardario ceco Radovan Vitek. Stando a quanto riportato dalla rassegna stampa di Radiosei, il magnate avrebbe dovuto aiutare il club giallorosso acquistando i terreni di Luca Parnasi. Così facendo Vitek si sarebbe accollato tutti i debiti della controparte assecondando le richieste di Unicredit, da tempo ormai legata alla Roma. Ma il ceco ha compiuto un passo indietro, forse definitivo. Senza il suo appoggio la situazione torna (ancora una volta) al punto zero. La speranza di Pallotta era quella di arrivare all'accordo entro Natale, così da accelerare i tempi nel nuovo anno e sbloccare finalmente l'iter relativo alla costruzione dell'impianto. Niente da fare. Inoltre, è bene ricordarlo, il patron romanista sta cercando di vendere il club all'imprenditore americano Dan Friedkin. Inutile sottolineare come la questione stadio rivesta un ruolo centrale nella trattativa e nell'ammontare dell'offerta finale dello statunitense. Le richieste di Pallotta sfiorano il miliardo di euro, al quale vanno sottratti circa 300 milioni di debiti e la cifra che la società ha recentemente investito per l'aumento di capitale. Il valore complessivo del club è dunque pari a 600 milioni. Troppi per Friedkin senza un'infrastruttura che possa garantire la crescita futura della società. Insomma, con l'ennesimo stop a Tor di Valle la Roma rischia anche di essere svenduta dal suo presidente che, come trapela dalle parti di Trigoria, di questo tira e molla sembrerebbe averne piene le scatole.

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