Lazio, altro harakiri: i biancocelesti si fanno del male e la Juve ringrazia

La Lazio perde la seconda gara consecutiva in campionato, la terza considerando anche la Champions. Finisce 3-1 all'Allianz Stadium
07.03.2021 07:25 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: Marco Valerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, altro harakiri: i biancocelesti si fanno del male e la Juve ringrazia
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La Lazio crolla pure allo Stadium (3-1), seconda sconfitta consecutiva in campionato. Ko al cospetto di una Juve volenterosa sì, ma che di fatto non mostra tanto altro. La Lazio fa harakiri, si fa da sola tre gol (clamorosi gli errori in tutte e tre le circostanze) e annulla una buona partenza coronata dal gol di Correa. Primi 20’ biancocelesti, poi esce la Juve. O meglio, si spegne la Lazio. I bianconeri, rimaneggiati, non fanno granché, se non sfruttare con cinismo gli errori dei giocatori laziali. Incredibile il gol preso da Reina al tramonto del primo tempo, così come il contropiede innescato da un passaggio senza senso di Patric per il raddoppio di Morata. Sciocco pure il fallo da rigore di Milinkovic su Ramsey. Una sequela di errori che confermano quanto visto a Bologna: di fronte alle difficoltà, la Lazio va in panne, in tilt e si scioglie. Ora la corsa a un posto Champions diventa quantomeno impervia.

ILLUSIONE CORREA - Inzaghi conferma le indicazioni della vigilia e sceglie Marusic nei tre di difesa, con Lulic e Fares sugli esterni. Pirlo inizialmente tiene in panchina l’affaticato Ronaldo e affianca Morata a Kulusevski con Chiesa e Bernardeschi sulle fasce. La Lazio parte con il piede premuto sull’acceleratore, più reattivi i biancocelesti, spesso primi sul pallone e con le idee più chiare quando c’è da offendere. Il primo squillo è di Fares che beffa Cuadrado e si porta al limite dell’area e conclude di destro. Palla alta non di molto. Meglio la squadra di Roma che si va ancora pericolosa: punizione dal limite di Milinkovic, la sfera sibila vicino al palo sinistro di Szczesny. Il gol è nell’aria, maturo, anche perché la Juve fa molta fatica a difendere sul suo versante di destra e proprio da lì nasce la rete dello 0-1, Kulusesvki effettua un retropassaggio scellerato e serve un assist a Correa che punta Demiral, lo ubriaca di finte e poi con il destro batte Szczesny. La Lazio appare padrona del campo, Milinkovic scalda ancora i guanti del portiere polacco, ma poi all’improvviso si spegne. La Juve prende campo, protesta per un tocco di mano di Hoedt in area, comincia a intimidire arbitro e avversari, lo dimostra la clamorosa gomitata di Alex Sandro a Correa, un colpo sulla nuca dell’argentino che Massa ravvisa, ma decide di non punire nemmeno col giallo. La Juve macina gioco, ma non calcia praticamente mai verso la porta di Reina, l’unico pericolo è un colpo di testa di Morata su punizione da sinistra di Bernardeschi. La Lazio fatica a ripartire, sbaglia troppe scelte in uscita e non riesce più a innescare gli attaccanti e al 39’ subisce il gol del pari: Hoedt fa girare Morata, imbucata per Rabiot che da sinistra calcia forte, ma sul primo palo. Tiro senza pretese, se non fosse per il clamoroso errore di Reina che lascia scoperta la zona di competenza e si fa beffare dal francese. Nel finale di tempo ancora Fares pericoloso con un sinistro che finisce al lato di poco.

NEVE AL SOLE - La Juve parte forte, grande giocata di Chiesa e destro potente sul primo palo, stavolta Reina è attento e dice no. Risposta della Lazio e prima Correa si beve Demiral e Cuadrado, ma Szczesny in uscita ribatte il tiro; poi giocata di Luis Alberto per Milinkovic che taglia centralmente e impatta la traversa con un bel colpo di testa. I primi cambi di Inzaghi arrivano dopo dieci minuti di secondo tempo: fuori Lulic e Leiva, dentro Escalante e Patric e a sorpresa lo spagnolo va a fare il quinto. Ma la Juve passa in vantaggio, Chiesa ruba il tempo a Escalante (folle il passaggio di Patric verso l’argentino) e fa ripartire i bianconeri, due contro due e assist per Morata che è più veloce di Hoedt e con il sinistro, ancora sul primo palo, batte Reina. Il cronometro dice che sono passati due minuti, quando un ingenuo Milinkovic abbatte in area Ramsey e Massa fischia rigore. Dal dischetto ancora Morata fa doppietta e porta la Juve sul 3-1. Lazio in confusione totale, bianconeri sul velluto. La reazione laziale è minima, anzi di fatto non c’è. Come accaduto a Bologna, di fronte ad alcuni episodi negativi, ecco che la squadra si scioglie come neve al sole e lascia campo libero agli avversari. Squadra, quella d’Inzaghi, senza verve, incapace di ribattere ai momenti no della partita e che anzi spesso si crea problemi da sola con errori da matita blu. La Juve ringrazia e nel finale gestisce senza grandi ansie, i tentativi di Correa e Immobile non creano problemi e così i bianconeri possono coltivare ancora speranze (flebili) di Scudetto. La Lazio, invece, cade per l’ottava volta in campionato. Inzaghi ha perso un terzo delle gare giocate in Serie A. Un cammino che non può lasciar soddisfatti.