Lazio, gli indici bloccano anche rinnovi e adeguamenti: il caso Romagnoli

RASSEGNA STAMPA - Mercato bloccato in entrata e ingaggi congelati. I paletti imposti dagli indici hanno creato un ulteriore ostacolo alla Lazio, non si può procedere con i rinnovi riconoscendo adeguamenti di stipendi. I casi Vecino e Pedro, spiega il Corriere dello Sport, sono un discorso diverso. I loro contratti erano in scadenza e i prolungamenti non hanno portato variazioni nelle cifre, sia lo spagnolo sia l’uruguaiano continueranno a percepire lo stesso ingaggio. Al centro della questione ci sono quelli di Romagnoli, Gila e Guendouzi.
La società, si legge sul quotidiano, cercherà di accontentare tutti. Il caso del numero tredici è quello più delicato, il direttore sportivo aveva allacciato i contatti col suo entourage tra fine maggio e inizio giugno e l’idea era di riconoscergli un contratto di due o tre anni. L’unica incognita era l’ingaggio. Il centrale reclama un adeguamento che gli era stato promesso nel 2022 in caso di raggiungimento della Champions League, centrata l’anno successivo. Un premio rimasto solo teorico, mai reso concreto. Romagnoli percepisce uno stipendio di 2,8 milioni più bonus e col ritocco potrebbe superare i 3 milioni di euro. Per volere del presidente però, l’argomento verrà toccato a inizio ritiro e sarà lui personalmente a occuparsene. Ci sono, nel vero senso della parola, dei conti in sospeso da chiarire.
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