ESCLUSIVA RadioSei - Tessera del Tifoso, Avv. Contucci e Capuzi: "Il vero obiettivo della tessera è commerciale...", La Lazio annuncia: "Stiamo studiando la vendita preventiva dei tagliandi anche ai non tesserati"

20.12.2011 22:20 di  Ivan Pantani   vedi letture
Fonte: Ivan Pantani - LaLazioSiamoNoi.it
ESCLUSIVA RadioSei - Tessera del Tifoso, Avv. Contucci e Capuzi: "Il vero obiettivo della tessera è commerciale...", La Lazio annuncia: "Stiamo studiando la vendita preventiva dei tagliandi anche ai non tesserati"
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato ha dichiarato che la tessera del tifoso, nelle forme in cui e' ora previsto il rilascio, e' illegittima in quanto puo' rappresentare una pratica commerciale scorretta. Infatti, per poter sottoscrivere la tessera, bisogna in automatico sottoscrivere una carta di credito. Per saperne meglio sulla vicenda, i microfoni di Radiosei  hanno intervistato l’avvacato Lorenzo Contucci, da sempre vicino al mondo degli ultras, e l’avvocato Massimiliano Capuzi. ”Il Consiglio di Stato –esordisce Contucci- ha detto che non è possibile costringere un tifoso a sottoscrivere la tessera e, con essa, a sottoscrivere anche una carta di credito. La maggior parte delle società aveva abbinato la Tessera del Tifoso alla carta di credito perché, il vero obiettivo della tessera, è un obiettivo esclusivamente commerciale e non di sicurezza, non tanto da parte del Ministero degli interni,  ma da parte delle Leghe calcio” . Anche per Capuzi la tessera è assolutamente inutile. “La tessera non serve perché, sostanzialmente, la legge Pisanu già prevedeva la redazione di un elenco in questura di quei soggetti che non potevano acquistare i biglietti ed accedere allo stadio.  E’ uno strumento non solo superfluo, ma non ha neanche nessun fondamento giuridico: non c’è nessuna legge che obbliga la sottoscrizione alla Tessera del Tifoso, è una circolare, quindi una fonte normativa di rango inferiore. E’ una fonte che non può inficiare su quelle che sono delle libertà costituzionalmente garantite. La Roma, con coraggio, ha venduto tranquillamente il carnè di biglietti: nessuno l’ha impedito perché non c’era nessuna legge che lo impedisse”.  L’avvocato Contucci spiega l’ingiustizia dell’art. 9 della legge Amato.  “Esiste una norma che è l’art. 9 della legge Amato numero 41 del 2007. E’ una norma profondamente ingiusta visto che chi si è macchaito di un reato da stadio pur avendolo scontato non può tornare in possesso dei diritti per quel che concerne la partecipazione a manifestazioni sportive. Inoltre ciò che auspichiamo è l'applicazione della norma vigente in termini di controllo: ogni volta che una persona acquista un singolo biglietto, i suoi dati vadano direttamente in questura, controllati e, se il sistema da l’ok può fare il biglietto,  se il sistema non da viceversa l’ok il biglietto non si può fare. La Roma aveva quindi fatto una proposta molto logica: se questo controllo c’è già su ogni singolo biglietto, a che cosa serve la Tessera del Tifoso? L’Osservatorio ha sostenuto che, tutto sommato, facendo biglietto dopo biglietto, ci potrebbe essere un errore del rivenditore che, magari scrivendo male il nome, si poteva agirare il problema. Invece con la tessera il tutto era più accurato. A questo punto, la Roma ha pensato di creare un carnè di biglietti che si rilascia una sola volta, senza aver bisogno della tessera. L’Osservatorio, capendo che ciò avrebbe comportato il crollo della tessera, ha detto di no. Poi però ha autorizzato la vendita preventiva dei biglietti, non sotto forma di carnet, escluse tre partite (Juventus, derby e Napoli, ndr)”. Le società di calcio possono quindi mettere in vendita un carnè di biglietti per “evitare” la Tessera del Tifoso?.  Per Capuzi sì. “A inizio stagione, i tifosi della Tevere, hanno inviato una richiesta formale con tanto di raccomandata, chiedendo di acquistare un ingresso preventivo di diciannove partite. Formalmente non abbiamo ricevuto risposta. Informalmente ci è stato detto di aspettare un attimo, vedere che aria tira in tutta Italia in relazione anche alle altre iniziative. La risposta è arrivata repentina e chiara dalla SS Lazio. Ai microfoni di Radio Sei è infatti intervenuto anche Marco Canigiani del marketing biancoceleste: "Si può fare, stiamo stdiando la possibilità di vendere preventivamente attraverso procedure online i tagliandi delle partite, anche ai non tesserati (proprio come già fanno Roma e Sampdoria insomma)”.  Ma, la tessera, non può considerarsi anti costituzionale. “Può essere anti costituzionale una legge. La tessera è un’idea del ministro dell’Interno che ha detto ai Questori ‘se le società non fanno la tessera, chiudetegli gli stadi’. E’ una circolare amministrativa che non ha valenza di legge”. Concludendo, l’avvocato Contucci spiega come si agirà una volta arrivati a questo punto. “Siamo a due terzi del nostro cammino. Abbiamo eliminato i due principali problemi della tessera, manca ora il terzo che è l’art. 9. Ora chiederemo, per via politica, che venga modificato.  Se non verrà modificato, andremo per vie giudiziarie e lo faremo modificare dai tribunali. È un articolo ingiusto ed illegittimo”.