Lazio, Avv. Afeltra: "Sentenza che farà da apripista. Penalizzazione? L’ho esclusa da subito!”

26.03.2021 19:00 di Jessica Reatini Twitter:    vedi letture
Lazio, Avv. Afeltra: "Sentenza che farà da apripista. Penalizzazione? L’ho esclusa da subito!”

7 mesi di inibizione a Claudio Lotito, 12 ai medici sociali Rodia e Pulcini, e 150 mila euro di multa alla Lazio. Questa la sentenza pronunciata dal Tribunale federale nazionale sui casi di violazione dei protocolli Covid. In merito, ai nostri microfoni, è intervenuto l'avvocato Afeltra per un commento a caldo e una spiegazione di quello che attenderà ora la Lazio: "Sono l’unico ad aver escluso la penalizzazione fin dall’inizio. E’ stata esclusa l’aggravante prevista dall’articolo 44 ^2 delle norme Covid quindi è stato ritenuto che la partecipazione degli atleti Immobile e Djavan Anderson era lecita, è stato ritenuto in primo grado che fosse la Lazio tenuta alla comunicazione degli esiti dei tamponi alle ASL e per questo ne risponde chi ha commesso il fatto, cioè in modo ipotetico i medici, e la Lazio nella persona del presidente Lotito. Sulla base di questo non essendoci l’aggravante la Lazio come responsabilità diretta risponde solo per l’ammenda che è la sanzione minima per la violazione della norma. Solo dopo la lettura della motivazione, in questo momento non si conoscono le argomentazioni per arrivare a queste richieste di provvedimenti, sapremo qual è il percorso che il tribunale federale ha voluto intraprendere.

Se posso dare una mia personalissima interpretazione pensavo che ci potesse essere una distinzione nella posizione tra i due medici della Lazio perché mentre ad Avellino era indagato il dott. Pulcini non lo era il dott. Rodia e quindi questo poteva far pensare che fosse esente da questo tipo di attività. Quando si parla di diritto non c’è mai che vince e chi perde, c’è un fatto storico, i fatti vanno accertati e nel diritto sportivo non dobbiamo dimenticarci che la colpa si presume e l’innocenza la devi provare al contrario rispetto alla giustizia ordinaria. Una volta accertato il fatto deve essere sanzionato con la pena più adatta. Nell'interpretazione sulle norme anti Covid c’è incertezza su chi debba comunicare cosa e a chi, questa sentenza sarà un apripista per vedere come è necessario comportarsi senza dimenticare che quel protocollo non è ancora stato ratificato dal Coni e quindi si potrebbe ipotizzare una norma non vigente".