Mancini (DAZN): "Lazio, dai gas ora e fai giocare Pereira! Il punto debole del Bayern è..."

Situazione di classifica diversa, ma momento simile, Lazio e Fiorentina si affrontano in un periodo difficile per entrambe. La squadra di Inzaghi guarda sì in alto ma vede staccate le big, Prandelli invece è ancora in zona retrocessione e sta a fatica uscendo da un periodo nerissimo. Per capire meglio che tipo di partita potrà essere e quali spunti potrà offrire il match, abbiamo contattato in esclusiva il telecronista di Dazn ed esperto di calcio internazionale Riccardo Mancini: sarà lui a fare la telecronaca di Lazio-Fiorentina mercoledì 6 gennaio alle 15.
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LAZIO, PROBLEMI STRUTTURALI - "Guardando l’aspetto emotivo, ci arriva meglio la Fiorentina perché la Lazio non sta facendo bene e la partita contro il Genoa è l’esempio più grande del momento no dei biancocelesti: parte a duemila, domina, ma poi si scioglie nel secondo tempo. È una squadra fragile da quel punto di vista, e non dipende solo da un aspetto fisico ma anche mentale. Stanno uscendo fuori i limiti a livello di rosa, chi è in panchina non è all’altezza dei titolari. La Lazio non ha 18 titolari, ne ha 11-12, non di più. La rosa è corta, la società si è fidata troppo di Lulic e non ha preso uno integro a sinistra perché Fares sai che è debole a livello muscolare. Marusic ora è adattato ed è sprecato".
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LA CHIAVE DELLA PARTITA - "La Fiorentina ci arriva meglio perché con Prandelli sta ritrovando la strada, viene da quattro risultati utili con tre pareggi e una vittoria, ha ritrovato equilibrio. Non mi spiego come la Fiorentina possa essere in difficoltà perché ha diversi giocatori importanti. Ora sta meglio emotivamente. Comunque, sia Lazio che i viola faticano a creare. La Lazio crea a livello di sviluppo e palleggio, ma non tira, e poi lo fa solo per un tempo. Quindi credo che la partita dipenderà molto dalle individualità, dagli attacchi che si sbloccano, vedi Ribery che non ha ancora segnato. Nella Lazio stanno mancando Luis Alberto e Milinkovic, non può sempre risolvere tutto Immobile".
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PIÙ SPAZIO A PEREIRA! - "Andreas Pereira lo conosco dai tempi di Granada, prima ancora che del Manchester United. In lui ho visto una crescita, ha bisogno di spazi e di essere libero di pensare e inventare, per questo credo che nel 3-5-2 sia sprecato come mezzala, non è l’alternativa a Luis Alberto perché sono diversi. Magari farà la stessa parabola di Luis Alberto, da seconda punta a mezzala, però ora lo vedo meglio come vice di Correa dietro a Immobile. Pereira è un ragazzo che va coccolato, se lo fai giocare cinque o dieci minuti non trova continuità e non riesce a imporsi. Deve avere più spazio. Al Manchester United ha sempre giocato o esterno o trequartista centrale, è uno che non doveva pensare troppo alla fase difensiva, è uno che scatta e guizza".
SU MURIQI - "Dalle immagini che avevo visto prima che arrivasse mi sembrava un giocatore che serviva alla Lazio, però non si è integrato e anche tecnicamente sta mancando perché, banalmente, tante palle che dovrebbe tenere vista la sua stazza fisica non le tiene, di conseguenza la squadra ne risente e soffre lì davanti. Muriqi dovrebbe essere il completamento di Immobile e invece è tutt’altro".
IL PUNTO DEBOLE DEL BAYERN MONACO - "Di punti deboli il Bayern ne ha, pochi perché è la più forte al mondo in questo momento, ma ne ha. Nell’ultima partita di campionato contro il Mainz ha preso due gol in pochi minuti, poi è vero che l’ha ribaltata 5-2, però forse ha sottovalutato l’avversario. I difensori che ha il Bayern non sono dei velocisti, ha Boateng che non è più quello di qualche anno fa e lui può essere un punto debole. Potrebbero soffrire la velocità di pensiero e di azione di Pereira o di Immobile che attacca la profondità. Hanno Alaba che è uno bravo sul lungo e che ora gioca al centro, però soffrono la rapidità, penso anche a Süle che è fisico ma non veloce. Chiaro che poi ci sono tutte le altre fasi, sono degli extraterrestri e la Lazio deve sperare di fare la partita perfetta senza sbagliare niente. Il Bayern ha la capacità di ribaltare la situazione in pochi secondi".
LAZIO, DAI GAS ORA - "Se la Lazio dovesse uscire dalla Champions? In quel caso, con solo il campionato e forse la Coppa Italia, dovrà essere bravo Inzaghi a lavorare sulla psicologia dei calciatori e far capire loro che l’obiettivo degli ottavi è stato raggiunto e che adesso bisogna dare una svolta al campionato. Dovrà essere lui a dare qualcosa in più alla squadra. Sicuramente a livello fisico la Lazio ne potrà beneficiare, non vorrei però che fosse troppo tardi per qualsiasi obiettivo perché manca ancora tanto alla Champions e ci saranno diverse gare di campionato da giocare, rischi di creare un gap importante con le altre. La Lazio deve dare gas ora, adesso si gioca il suo futuro".
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IL PODIO DELLA SERIE A - "Penso che alla fine lo scudetto lo vinca l’Inter per completezza della rosa, per mentalità, per un allenatore che mi è sempre piaciuto. Ad oggi è la favorita. Subito dietro vengono Milan e Juve: i rossoneri hanno l’entusiasmo della Lazio dell’anno scorso, Pioli sta facendo un lavoro enorme, non c’è solo Ibrahimovic come leader, è una squadra solida anche a livello di testa e poi i risultati quando arrivano ti aiutano. Non è all’altezza dell’Inter però nell’incertezza di quest’anno può anche vincere. L’anno scorso se non ci fosse stato il Covid, chi sa come sarebbe andata con la Lazio. La Juve invece la vedo uno scalino più indietro rispetto all’anno scorso perché sta cambiando tanto, ha molti giovani e ha Pirlo che non ha mai allenato. Tutte le altre le metto più staccate con la Roma che può disturbare per terzo e quarto posto più di Napoli, Atalanta e Lazio".
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