Almeyda: "Dissi no al Real Madrid. Se me ne sono pentito? No, poi mi chiamò la Lazio"

In un'intervista a Superfutbol, Matìas Almeyda si è soffermato a parlare di un particolare periodo della sua carriera, il passaggio dal River al Siviglia.
21.04.2020 10:00 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Almeyda: "Dissi no al Real Madrid. Se me ne sono pentito? No, poi mi chiamò la Lazio"
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In un'intervista a Superfutbol, Matìas Almeyda si è soffermato a parlare di un particolare periodo della sua carriera. Era il 1996 e lui, reduce dalla vittoria della Copa Libertadores con il River, era una delle figure di primo piano della squadra. Quanto fatto vedere in campo aveva fatto crescere l'interesse nei suoi confronti di numerosi club, tra cui il Siviglia e il Real Madrid. El 'Pelado' ha raccontato: "In quel periodo ogni giorno saliva il mio valore. Erano apparsi il Real Madrid e altre società, ma io avevo dato la mia parola al Siviglia. Alfredo Davicce mi disse: 'Devi decidere tu: il Real ci darà lo stesso del Siviglia'. E io gli risposi: 'Vado al Siviglia, hanno la mia parola'. Lui mi chiese: 'Sei sicuro di quello che stai facendo?' Le dissi di sì. Se me ne sono pentito? No, non indovinai, il Real divenne campione e il Siviglia scese. Però subito dopo mi comprò la Lazio. La vita fa dei giri, è così".

IL RAPPORTO CON BIELSA - "Bielsa ci insegnò un metodo di lavoro completamente diverso da quello del resto degli allenatori. Ci piaceva ascoltarlo quando parlava con la stampa, trattava tutti i giornalisti allo stesso modo". Poi un aneddoto che lo riguarda: "Una mia zia stava vivendo un momento difficile, le avevano dato solamente qualche giorno di vita. Andai a parlare con lui, gli dissi: 'Non posso concentrarmi, voglio stare ad Azul con la mia famiglia'. Lui mi rispose: 'Vai subito. La vita è più importante del calcio. Mi regalò un libro per far sì che continuassi gli esercizi, e scrisse una dedica molto bella. Umanamente, ho un bel ricordo".

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