Casini: "L'Italia ha sempre puntato poco sui giovani". E sulle seconde squadre...

Presente allo Stadium in occasione del Next Gen Day, Lorenzo Casini ha affrontato il tema delle seconde squadre e delle tempistiche per la riforma dei campionati: "Speriamo prima di sessanta giorni, a fine anno ci sarà un consiglio federale importante e la Serie A sono mesi che sta lavorando per arrivare pronti alla fine di questo anno".
PROBLEMA ECONOMICO E LOGISTICO - "Entrambe le cose. L'approccio culturale è che le politiche sui prestiti che ha caratterizzato diverse squadre non ha portato a investire su un progetto come le seconde squadre. Allo stesso tempo, l'investimento su centri sportivi o vivai non ha caratterizzato la maggior parte delle squadre, anche nell'età d'oro della Serie A. Poi c'è un problema logistico e di costi da risolvere, altrimenti diventa un alibi: ci sono squadre pronte a investire, ma si scontrano con questi paletti".
VALORE DEI GIOCATORI - "La resistenza nel lanciare giovani in Italia mi sento di dire che non sia un problema del calcio o dello sport, ma culturale, studiato anche da sociologi. Per il calcio, investire sui giovani va fatto sempre: le seconde squadre sono una modalità, che aiutano anche le nazionali. Un'altra strada da battere è quello di porre dei limiti sull'utilizzo di giocatori stranieri in Primavera. Anche recentemente Marotta ha ricordato un tema molto serio che abbiamo in Italia: ci sono giovanissimi che non riescono ad accedere alle scuole calcio, è un tema che va affrontato dai bambini ai campioni che arrivano in Serie A".