Italia U19, Corradi: "Spagna o Francia? Decida il destino. Il calcio di oggi..."

L'Italia Under 19 di Bernardo Corradi dopo due partite dell'Europeo di categoria ha già la certezza del primato nel girone, della qualificazione in semifinale e della partecipazione al Mondiale Under 20 del prossimo anno in Cile. L'ex attaccante della Lazio ha parlato ai microfoni della Gazzetta della Sport della differenza tra il calcio di oggi e quello degli anni passati: "Il calcio di oggi è uno sport per atleti. Trent’anni fa se non avevi grandi doti fisiche ma avevi la tecnica, a calcio giocavi. Oggi no, gli attaccanti devono saper difendere e i difensori saper attaccare, anche chi è dotato tecnicamente deve avere qualità atletiche non banali. O sei come Pafundi, che al talento che gli ha dato il Signore abbina delle doti di velocità estreme".
Ancora su Pafundi: "Pure lui sta lavorando parecchio sul fisico: baricentro basso, difficile da buttare giù... Pafundi merita, come tutti, la possibilità di giocare e sbagliare, si migliora solo attraverso gli errori. Differenze tra Pafundi che gioca in Svizzera e Chiarodia e Mané nella Bundesliga? Non ne vedo di enormi. Sa dove si vedono le differenze? Tra chi gioca e s’allena stabilmente in prima squadra e chi no: ritmo più alto, diversa attenzione ai particolari. La prima squadra è un lavoro, una battaglia, niente scherzi né cali di tensione, se gioco io non giochi tu, c’è competizione".
Sull'avversaria in semifinale: "Francia o Spagna? Intanto ci volevo arrivare (ride, ndr). Ora lasciamo che decida il destino, tanto quelli forti devi comunque affrontarli se vuoi vincere".
Corradi ha parlato anche delle seconde squadre: "Capisco che possano essere una spesa non piccola a bilancio, ma ogni grande club dovrebbe averne una. Si è visto nel momento di crisi della Juve: dalla Next Gen sono usciti 4-5 profili che poi si sono ritrovati in pianta stabile in prima squadra. Lo stesso all’Atalanta, penso a Matteo Palestra che ha fatto un anno di C e ora è in ritiro a giocarsi le sue carte".