L'arbitro Nicolosi: "L'amore per il calcio grazie alla Lazio, volevo giocare ma..."

Una vita dedicata al cacio, prima al pallone che rotola poi al fischietto. E' la storia di Manuela Nicolosi, assistente arbitrale nata e cresciuta a Roma ma che sta sviluppando la sua carriera in Francia dopo l'Erasmus. La 43enne si sta togliendo una soddisfazione dopo l'altra: le esperienze in Ligue 1, quattro anni fa la finale del Mondiale femminile e a seguire la finale di Supercoppa Europea maschile del 2019 tra Liverpool e Chelsea. Nel mezzo anche due Olimpiadi, Rio de Janeiro e Tokyo.
L'idolo è Pierluigi Collina, ma la passione per il calcio risale a tanto tempo fa. Manuela si è innamorata del calcio giocato e della squadra che tifava la sua famiglia: la Lazio. “Entrai allo stadio da piccola, 4 anni, per seguire la Lazio con la mia famiglia. Amore a prima vista".
Il sogno era quello di giocare: "Volevo diventare calciatrice, ma mio padre fu intransigente: non è uno sport per donne. E dire che palleggiavo senza soste in casa... niente, mio fratello più piccolo poteva giocare, io no”. Poi il via libera per l'inizio del percorso nell'arbitraggio femminile. Aveva 15 anni, ma si è fatta strada con le spalle larghe e adesso sta raccogliendo tutti i frutti.