Lazio, Mancini sul gruppo del 2000: "Forte e ricco di personalità. Su Signori..."

RASSEGNA STAMPA - Gestire lo spogliatoio di una squadra come la Lazio del 2000 non sarà stato semplice, anzi. Forse solo un uomo equilibrato e rigoroso come Sven Gorann Eriksson ne poteva essere in grado, toccando i tasti giusti di ognuno dei suoi calciatori, lasciando in panchina dei fenomeni, per schierarne degli altri in base alle esigenze. A raccontare il clima che si viveva in casa Lazio è stato Roberto Mancini, tra i leader di quella rosa, che intervenuto ai taccuini del Messaggero ha evidenziato la forza di quel gruppo. "Vi garantisco che il gruppo era forte ed era pieno di grandi personalità".
L'IMPORTANZA DI ERIKSSON - Tener fuori qualcuno era difficile, ma mai nessuno se la prendeva con Eriksson: "Tutti sapevamo che era una persona perbene, educata, che doveva sopportare il peso delle scelte". Tra le situazioni più complicate ci fu sicuramente quella tra lo stesso Mancini e Beppe Signori, del quale l'ex c.t. della Nazionale non ha mai negato la grandezza: "Beppe icona della Lazio, poi ha fatto la storia anche a Bologna. Quell'anno non stava bene ma era un fuoriclasse del gol".
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