Lazio, Mauri: "Con la Champions inevitabile far fatica in campionato. Inzaghi? Il ciclo non è finito"

Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Stefano Mauri si è espresso, prima di tutto, sul momento poco brillante che sta vivendo la Lazio in campionato: "Credo che fosse nell'aria questa situazione. Quando una squadra gioca la Champions e non è abituata, è inevitabile che in campionato lasci qualcosa per strada. Nel primo tempo si è vista una grossa differenza ma la Lazio non ha concretizzato. Il secondo tempo è stato più equilibrato e addirittura meritava di più il Benevento. È normale fare bella figura in Champions dopo anni che non ci vai. Si tratta di un fattore mentale e fisico. In campionato devi fare turnover, poi i giocatori sono stanchi per le energie mentali che lasci per strada affrontando la Champions".
COSA È SUCCESSO ALLA LAZIO? - "Credo che la squadra sia molto forte, lo ha dimostrato lo scorso anno prima del lockdown e anche ora nelle partite importanti. Il problema è che quando ha solo due giorni per preparare la partita e recuperare, fa fatica. Quando la Lazio ha la possibilità di avere una settimana di lavoro, i risultati di vedono. Ma quando giochi ogni 2-3 giorni fa fatica, riescono meno a recuperare fisicamente e a preparare le partite. E poi ci sono gli episodi che fanno la differenza".
IL MERCATO - "Il mercato? C'era poco da investire, con la pandemia tutte le società hanno avuto grosse difficoltà economiche. Muriqi lo volevano anche altri, è un giocatore importante ma lo abbiamo visto poco, Pereira ha fatto vedere buone qualità, può giocare al posto di Correa e Luis Alberto, è un acquisto importante ma serve tempo per adattarsi. Poi c'è la situazione Lulic, che ancora deve tornare. Non credo sia un ciclo finito. Certo, ci sono giocatori a scadenza a fine anno, poi c'è anche in bilico il futuro di Inzaghi. Vedremo poi se arriveranno offerte per Milinkovic, Correa e Luis Alberto. Vedremo cosa deciderà a fine stagione la società".
INZAGHI, UN CICLO FINITO? - "Ha dimostrato l'amore per i colori e per questa società. Per Lotito è un di famiglia e cercheranno di andare avanti. Quando in una squadra un tecnico sta 4-5 anni forse è troppo. E se non cambi il tecnico, devi cambiare almeno 5-6 elementi in rosa, altrimenti la situazione poi diventa monotona. Vedi la Juve, che dopo alcuni anni ha cambiato Conte e Allegri, per dare nuove motivazioni".
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