Lazio, Parolo: “Manca la mentalità vincente, bisogna seguire Sarri”

La Lazio approfitterà della sosta per riprendere fiato dopo gli impegni ravvicinati tra campionato e Europa League e raccogliere le idee in vista della prossima gara contro l’Inter. In merito ai microfoni di Radiosei è intervenuto Marco Parolo. Le sue parole: “Formello? È un bel centro sportivo, in questi ultimi mesi hanno anche fatto dei lavori di miglioramento. Quando uno arriva deve star bene in tutti i sensi e a Formello, in questo momento, c’è tutto a partire dalle strutture nuove”
COMUNICAZIONE – In questi anni il modo di comunicare tra società e tifosi è cambiato e in merito l’ex biancoceleste ha dichiarato: “Prima non esistevano i social e i vari canali ma solo le radio e i giornali, le persone ricevevano la notizia tramite il giornale. Ora per fare scalpore sembra che ogni ora si debba far uscire una notizia e quindi tante volte succede che mezza frase creI il caso. Tutti i giorni è esagerato ma una volta a settimana bastano i modi giusti per poter parlare. Tutti quanti sono molto restii e anche io lo ero quando mi trovavo dall’altra parte e cerchi sempre di nascondere se c’è qualche problema. Negli anni che sono stato alla Lazio come succedeva qualcosa nello spogliatoio lo sapevamo prima dai siti che da noi stessi, questo crea un po’ di lontananza. Secondo me sono due mondi opposti però si può trovare un punto d’incontro”
RADU – “Si vedrà contro l’Inter? Ora si parla di Radu perché c’è la necessità di sostituire Acerbi, ma nessuno prima ha chiesto a Sarri qual è la situazione di Stefan e del motivo per il quale ancora non è sceso in campo. Lui ha le sue possibilità con l’Inter, ma nessuno può scegliere meglio del tecnico. Avrà la sua possibilità ma più del mister nessuno può scegliere meglio. Spero che possa giocare, a prescindere dall’amicizia che ho con lui, perché ha l’esperienza per poterlo fare e anche bene”
BLACKOUT – “Non c’è una spiegazione a questo. È successo anche a me nei sette anni che sono stato alla Lazio. Secondo me è un discorso di capacità di restare in campo ogni tre giorni. Quando giocavo succedeva che dopo tre partite anche quattro la quinta la bucavi. L’unica spiegazione che mi do è che i tifosi ti caricano tantissimo allo stadio e quando fai una partita come il derby o il Lokomotiv in cui sembra che passeggi, poi arrivi al venerdì e la battuta è “oh ti ricordi il derby”. Di solito vinci il derby e poi il martedì già non ci pensi più sei concentrato sulla prossima, a Roma questo non succede perché emotivamente hai una carica fortissima e poi vai a Bologna che sei più rilassato. Se avessero giocato in casa dove hai il pubblico che ti accende magari sarebbe andata diversamente. Gli unici periodi in cui siamo andati bene sono stati quelli in cui giocavamo una volta a settimana è anche vero che per vincere devi avere dei campioni dal giocatore al magazziniere. Io personalmente anche se ho vinto non posso dire di averlo avuto. Sarri con le esperienze che ha avuto è l’uomo adatto per trovare la soluzione”
MENTALITÁ VINCENTE – “La acquisti vincendo quando ti relazioni con persone che hanno vinto, io l’ho vista quando c’era Klose. Alla Lazio questa mentalità non l’ho vista. Ci sono state persone che hanno dato una mano negli anni a costruire qualcosa ma non è facile. Quando ti dicono bravo tu devi pensare di non esserlo, devi andare in allenamento e cercare di fare sempre meglio. L’unico calciatore che al momento ha questo carisma è Ciro, ha preso a cuore la realtà Lazio e può trasmettere quello che ha fatto all’Europeo insieme ad Acerbi. Sarri sta cercando di stimolare i calciatori dando anche fiducia a chi non gioca, è sulla strada giusta e va seguito”
ADDIO – “Io e Senad siamo stati sfortunati che non abbiamo potuto salutare il pubblico all’ultima partita, solo questo. L’affetto me lo sono preso il giorno del derby e mi sono anche commosso perché quando è una cosa spontanea è ancora più bella, io ho avuto la fortuna di viverla a differenza di Senad e me la porterò nel cuore. Me ne sono reso conto dopo di tutto l’affetto nei miei confronti. Senad se lo merita ancora di più per quello che ha fatto, è un pezzo di storia”
Pubblicato il 6/10
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