Lazio - Sturm, Patric: "Cerco di ripagare la fiducia di Sarri. Mi sento un laziale aggiunto"

14.10.2022 07:40 di  Saverio Cucina  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio - Sturm, Patric: "Cerco di ripagare la fiducia di Sarri. Mi sento un laziale aggiunto"

Pareggio amaro che sa di beffa per la Lazio, in un match pesantemente condizionato dalla direzione arbitrale. Al termine del match, Patric ha espresso le sue impressioni sulla gara ai microfoni di Sky Sport: "Nervosismo rispetto all'andata? Ogni partita è diversa, secondo me Lazzari non l'ha fatto apposta. Su Zaccagni ci sono stati 4 o 5 falli e non c'è stato sempre lo stesso criterio. Si poteva evitare il rosso, in una partita del genere cambia tanto giocare in 10. L'arbitro ha sbagliato, sbagliamo tutti, andiamo avanti".

ATTEGGIAMENTO IN 10 - "Ci siamo abbassati troppo, era difficile loro hanno qualità sulla trequarti, non siamo riusciti sempre a uscire, poi sono bravi a calciare e lo abbiamo pagato. Il gol di Pedro ci ha portato avanti di nuovo, ma il secondo tempo è stato molto duro. Quando non tieniamo palla è più difficile per noi, sappiamo difendere bassi come a Firenze, ma dobbiamo tenere la difesa alta perché poi può succedere di concere un tiro da fuori area".

SQUADRA PIU' UNITA - "E' importante lavorare livello mentale essere squadra, al di là della qualità. Ogni tanto abbiamo cali mentali, ma ora siamo più squadra rispetto allo scorso anno. Adesso riusciamo a rimanere in partita anche quando subiamo un gol. Questa è stata una grande crescita, possiamo ancora crescere ma stiamo migliorando molto".

Al termine della partita tra Lazio e Sturm Graz, Patric è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Radio:

"Abbiamo concesso tanti tiri da fuori, avevamo un centrocampista in meno ed è normale, ma dovevamo limitarli di più. Un peccato perchè avevamo tenuto botta col gol di Pedro, anche soffrendo e con un giocatore in meno, abbiamo fatto una buona gara. Ci è capitato un girone equilibrato, oggi i tre punti erano fonamentali, dobbiamo andare avanti e lottare per la qualificazione che per noi è importante. Aldilà delle gare in cui la Lazio ha avuto un calo mentale, siamo riuscito a ricaricare mente e gambe, siamo cresciuti a livello di mentalità. Sappiamo che l'Udinese metterà in campo un buon ritmo, ma noi dobbiamo essere pronti per afrontare le difficoltà, è il calcio di oggi: loro non hanno giocato, noi s' e tra poche ore saremo di nuovo in campo, dobbiamo accettarlo e fare il massimo. Noi stiamo lavorando sulla crescita a livello mentale,il mister ci tiene. La qualità è tanta lo sappiamo bene, stiamo lavorando e ci sono dei miglioramenti per evitare cali nervosi. Mancano poche ore alla partita contro l'Udinese, dobbiamo ricaricare testa e gambe e continuare come stiamo facendo".

Il centrale spagnolo ha commentato il pari anche a Rai Sport: "Siamo partii bene e abbiamo avuto tre/quattro palle gol per arrivare a un risultato più ampio. Poi c’è stato l’episodio di Lazzari che ha cambiato la partita. Per me ha sbagliato, su Zaccagni ci sono stati 3/4 falli a campo aperto che se avesse applicato lo stesso criterio sarebbero rimasti anche loro in dieci. Nel secondo tempo si è complicato tutto perché hanno messo più uomini sulla tre quarti e ci siamo abbassati. Ora bisogna vincere le due gare che mancano. Oggi si è vista una squadra diversa rispetto alle ultime due in Europa. Gli altri anni c’erano i cali mentali, quest’anno solo una volta”.

In mixed zone ha risposto alle domande dei cronisti presenti: "Mister Sarri ci fa lavorare molto sulla mentalità da tenere in partita. Non è facile questa crescita. Passano poche ore tra una partita e l'altra. Ho rivisto l'azione dell'espulsione di Lazzari e per me non è mai cartellino rosso: è cascato, ha mosso il braccio, ma non lo prende proprio in faccia. Se fosse stato seguito lo stesso criterio anche su Zaccagni ci sono stati 3/4 falli a campo aperto in cui l'arbitro avrebbe dovuto ammonire il loro terzino destro. Secondo me poteva evitare, almeno andare al VAR e rivedere l'azione. In una gara così importante penso sia il minimo ricontrollare e poi decidere, non subito rosso. Queste cose vanno valutate, ci giochiamo tanto. Per lasciare una squadra con un uomo in meno devi essere sicuro di ciò che stai facendo. Non penso ci sia qualcosa che soffriamo particolarmente. Dopo poche ore dalla partita in campionato ci tocca giocare in coppa. Vero che in Europa ci sono ritmi differenti, ma non ci sono differenze di livello tra l'Italia e il resto. Sono tutte partite difficili. La qualità è rimasta la stessa. I giocatori che avevamo prima sono quasi gli stessi. Penso che la crescita sia più sotto il punto di vista mentale. La qualità c'è. Tante squadre hanno qualità, ma gli manca il gruppo e la mentalità. Lavoriamo molto sotto questo punto di vista. Sappiamo che nel calcio non serve vincere una partita se quella dopo la perdi, anche se meno importante. Dal primo giorno ho sentito la sua fiducia. Ha creduto in me in un mio periodo difficile dal punto di vista mentale. Ho sempre cercato di ripagarlo. In campo mi trovo bene con il suo modo di esprimere calcio. Io uno degli intoccabili? Mi fa piacere. Sono un laziale in più, dopo tanti anni che sono qui. Quest'anno sarei potuto andare via, avevo altre situazioni in ballo, ma sono voluto rimanere. Mi sento bene a Roma e con la gente laziale. I fischi ci stanno, lavoriamo e prendiamo tanti soldi anche per questo (ride, ndr). Siamo costretti alla critica e la dobbiamo accettare: quando fai bene sono giusti gli applausi, quando fai male sono giusti i fischi".