Lippi: "Nazionale? Mai ricevuto chiamate, i talenti li abbiamo". E sul campionato...

"La Nazionale? Non torno, ho deciso di smettere dopo la Cina. Non ho ricevuto alcuna chiamata, ma anche l'avessi ricevuta avrei rifiutato". Lo ha detto Marcello Lippi, ex ct della Nazionale, intervenuto ai microfoni di Radio Anch'Io Sport su Radio1. "L'Europeo è comunque tanta roba, averlo vinto è stato molto importante. Non sono d'accordo quando si dice che ci sono tanti stranieri: in passato, con tanti stranieri, nascevano i Totti, i Del Piero e i Montella... Tutta gente di grande qualità", ha detto. "Non ci sono tantissimi giocatori ma ce ne sono - ha aggiunto - Barella e Tonali, ad esempio, sono due su cui costruire la squadra. È possibile che stiamo ancora fuori dal Mondiale, dopo il Brasile siamo quelli che abbiamo vinto più titoli nella storia del calcio. Accettiamo quello che sta succedendo con buona fiducia per il futuro".
CAMPIONATO - "È un campionato sorprendente, in testa e in coda. Le squadre sono tutte e due forti, con grandi giocatori e centrocampisti, con giovani che saranno molto utili anche alla Nazionale. La vedo ancora molto dubbiosa. Se l'Inter vince il recupero di mercoledì avrà un punto in più ma i calendari non saranno facilissimi, entrambe affronteranno squadre importanti e con obiettivi da raggiungere. È ancora tutto da decidere", ha aggiunto. "Inzaghi? Entrare in sintonia con chi lavori non significa essere troppo morbidi ma intelligenti, cosa che è Simone. Sta facendo molto bene. Mesi fa dissi che l'Inter era la squadra più rabbiosa e determinata, più concentrata sull'obiettivo e invece il Milan ha recuperato forma e qualità e ora se la giocano tutte e due", ha detto ancora Lippi. Sul fatto che non scenderanno mai in campo in contemporanea nelle prossime giornate, l'ex ct ha detto: "È una considerazione che facciamo adesso, ma gli allenatori non considerano la cosa molto importante. Ormai sono abituati".