LLSV ep. 10 - Quando Lazio fa rima con famiglia: "I nostri dieci anni ad Auronzo" - FT

Decimo appuntamento della nostra rubrica 'La Lazio Siete Voi': oggi vi raccontiamo la storia di una famiglia biancoceleste, al decimo anno di ritiro.
04.09.2020 06:55 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Elena Bravetti - Lalaziosiamonoi.it
LLSV ep. 10 - Quando Lazio fa rima con famiglia: "I nostri dieci anni ad Auronzo" - FT

LLSV - Negli ultimi giorni vi abbiamo raccontato storie di vera lazialità, tifosi pronti a macinare chilometri pur di non perdersi qualche giorno ad Auronzo di Cadore. Curiosi aneddoti, amori a distanza o condivisi. Abbiamo voluto sottolineare quanto, anche in epoca di Covid-19, i sostenitori della Lazio, folli e innamorati, siano disposti davvero a far tutto. Chi vi scrive si è sentita parte di questa famiglia. Anche perché, prima di intraprendere questo percorso nel mondo del giornalismo, era anche lei seduta sulle tribune dello 'Zandegiacomo', a seguire con attenzione gli allenamenti e ad aspettare la fine per tentare di strappare un selfie o un autografo. Negli anni ha cambiato postazione, l'amore per la Lazio ha mutato forma, ma non è mai diminuito. Anche perché, a rendere il legame indissolubile ci ha pensato la famiglia. Una famiglia arrivata al decimo anno consecutivo di ritiro tra le Tre Cime di Lavaredo. Papà Fabio, mamma Serena, e i due figli, Elena e Jacopo. Messe da parte le fatiche dell'anno, si sono ritagliati sempre un momento per la Lazio, da vivere insieme. Il ritiro di Auronzo è diventato un appuntamento fisso, da non saltare mai, costi quel che costi. Neanche ora, nel momento in cui chi vi scrive sta tentando di fare della sua passione il proprio lavoro.

UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA - D'altronde, una famiglia ti è sempre accanto. Come i giocatori di una stessa squadra. Ho sentito, negli anni, di avere dei veri complici, ho condiviso con loro le prime difficoltà e altrettante soddisfazioni. I nostri occhi si sono riempiti di paesaggi mozzafiato e lazialità, abbiamo conosciuto vere istituzioni del tifo biancoceleste, tentando di prendere da loro un po' d'amore e di costanza. Abbiamo scattato una serie infinita di fotografie, percorso una spaventosa quantità di chilometri. Ci siamo sentiti di appartenere a una famiglia ancora più grande, quella composta dalla gente laziale. Abbiamo atteso l'arrivo dei nuovi acquisti, ci siamo immersi nel Lago di Santa Caterina e parlato con i calciatori per chiedere loro le curiosità più stravaganti. Ogni volta che si riprendeva la macchina per tornare a Roma si era convinti fosse solamente un "arrivederci". Anche quest'anno, che si è arrivati in doppia cifra. Ci sentiamo di ringraziare Auronzo. Per averci visto crescere, coccolati da due grandi amori. Quello puro per la Lazio e quello che proviamo l'uno per l'altro. Quando lazialità fa rima con famiglia

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Pubblicato il 3/09 alle 20.30