Marchetti strepitoso fino al gol di Del Piero: "Quanti tiri che arrivavano... Sulla punizione? Mi sono spostato per veder partire il pallone, poi..." -VIDEO

pubblicato ieri alle ore 23.30
12.04.2012 07:15 di  Marco Ercole   vedi letture
Fonte: Marco Ercole - lalaziosiamonoi.it
Marchetti strepitoso fino al gol di Del Piero: "Quanti tiri che arrivavano... Sulla punizione? Mi sono spostato per veder partire il pallone, poi..." -VIDEO
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

TORINO – Era stato praticamente perfetto, monumentale, strepitoso. Con le sue parate Marchetti aveva tenuto a galla la Lazio, mantenendola in partita e mettendola nella condizione di riuscire a portare a casa punti da uno Juventus Stadium ad oggi ancora inviolato: . Nessuno è riuscito a vincere a Torino in questo campionato e la Lazio, pur tra mille difficoltà, ha mantenuto il risultato in parità fino a sette minuti dal termine, fino a che Del Piero con una prodezza, ma soprattutto un’astuzia, che solo campioni del suo calibro possono inventarsi, ha sorpreso il portierone di Bassano del Grappa.

UN SOLO ERRORE MACCHIA UNA PARTITA PERFETTA - Un passo di troppo verso sinistra, verso il palo coperto dalla barriera, e il pallone finisce inesorabile alla sua destra, nella parte di porta che mai e poi mai un portiere dovrebbe lasciare sguarnita: «Dalla porta la visuale è diversa – ha spiegato Federico Marchetti ai microfoni di LazioStyleRadio -. Quando prendi gol sul tuo palo c’è sempre qualcosa che non va. Ho dato un numero di uomini che dovevano andare in barriera, se ne sono aggiunti altri perché c’era molta confusione. È stato un problema di gestione da quel punto di vista e poi si sono anche aggiunti altri giocatori della Juventus. Dovevo cercare di vedere chi era l’incaricato di battere la punizione, quando ho spostato la testa per vedere chi calciava, la palla era già passata. Questo motivo mi ha fatto accentrare per vedere qualcosa tra le gambe anche perché per vederla da oltre la barriera dovevo uscire dal campo. Ho visto che Pirlo si era allontanato e ho capito che non avrebbe calciato lui, ma non vedevo Del Piero. Peccato perché pareggiare in questo modo è stato brutto e lascia l’amaro in bocca». Ciò che sicuramente è da rivedere però e l'approccio alla partita visto che la Juventus in più occasioni ha sfiorato la rete: «L’avevamo preparata diversamente, cercando gli inserimenti dei centrocampisti con ripartenze veloci. Purtroppo gli episodi ci hanno messo in difficoltà ed abbiamo dovuto cambiare atteggiamento. Penso che chiunque sia stato qui abbia sofferto un po’, noi però nel secondo tempo siamo entrati più concentrati in campo e devo dire che abbiamo giocato molto meglio rispetto alla prima frazione di gioco. Il calo finale non credo neanche che sia stato un problema fisico, anche perché nel finale di partita ci hanno impensierito solo su palle inattive e su una di quelle hanno fatto gol».

GOL DI DEL PIERO NEL MOMENTO MIGLIORE DELLA LAZIO - Veramente un peccato, perché senza questo misunderstanding, la partita di Marchetti sarebbe stata da 8 in pagella e soprattutto avrebbe consentito alla Lazio di portare a casa un punto che nel secondo tempo poteva pure starci visto che i biancocelesti erano riusciti a prendere le misure agli avversari gestendo bene il loro possesso palla, a differenza della prima frazione quando la squadra di Conte li aveva presi letteralmente a pallonate: «Non me le ricordo neanche tutte le parate che ho fatto, arrivavano da tutte le parti. Peccato perché ci credevamo a fare questo punto che sarebbe stata una grande impresa. Non ci aspettavamo di perderla in questo modo. Eravamo riusciti a limitare i danni, con il pareggio di Mauri avevamo riaperto la partita. Peccato per questo episodio anche perché è stata una partita dalle due facce. Diciamo che forse abbiamo sofferto troppo il primo tempo. Loro meritavano di chiudere, ma quando non ce la fai rischi sempre di soffrire. Siamo stati bravi a crederci, abbiamo pareggiato e nel nostro momento migliore, quando gestivamo il loro possesso nel modo migliore, è arrivato il loro gol su punizione che ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Cerchiamo di cogliere il lato positivo  e giochiamo queste partite che mancano come sei finali».

RIPARTIRE DA NOVARA PER LA CORSA ALLA CHAMPIONS - A partire dalla prossima a Novara, dove sul campo sintetico del Silvio Piola la Lazio dovrà cercare di ripartire per mantenere intatto quel terzo posto che nonostante tutto è stato mantenuto: «Nello spogliatoio c’era molta delusione. Da domani dobbiamo pensare al Novara, tutto è ancora aperto. L’Udinese è rimasto a tre punti, il Napoli è lontano e si sono avvicinate Roma e Inter. Dipende tutto da noi e dobbiamo essere convinti che il terzo posto è possibile». E con un Marchetti così, gol di Del Piero a parte, la Lazio può davvero sognare. L’estremo difensore biancoceleste oggi ha dimostrato di essere su dei livelli stratosferici, gli stessi che nel 2010 gli consentirono di affermarsi come vice-Buffon nella Nazionale italiana, giocando da titolare il mondiale sudafricano. Prandelli continua incredibilmente a ignorare le prestazioni del numero 22 biancoceleste ma lui non ha intenzione di mollare o recriminare qualcosa, non lo ha mai fatto, neanche quando Cellino lo confinò ai margini del Cagliari per un capriccio: «Non ho nessun messaggio per Prandelli, io penso solo alla Lazio. Abbiamo l’obiettivo di raggiungere il terzo posto e ci impegneremo fino alla fine». Marchetti si sta riprendendo con il sudore e la fatica tutto quello che gli è stato ingiustamente tolto e andando avanti di questo passo, magari con una Lazio che riesce a raggiungere la zona Champions, il giusto premio sarà inevitabile.