Maximiano, l’ex allenatore: “Nessuno gli ha mai regalato nulla. Una volta gli dissi…”

19.07.2022 12:00 di  Edoardo Zeno  Twitter:    vedi letture
Maximiano, l’ex allenatore: “Nessuno gli ha mai regalato nulla. Una volta gli dissi…”

Il primo acquisto tra i pali dell'estate biancocelste è stato Luis Maximiano. Il portiere portoghese è diventato da pochi giorni un nuovo calciatore della Lazio e ha raggiunto i compagni nel ritiro di Auronzo di Cadore. Un profilo nuovo per Sarri che, dopo gli addii di Reina e Strakosha, potrà contare sul portoghese e un altro estremo difensore che arriverà dal mercato. Maximiano, reduce da un anno al Granada, è cresciuto nel settore giovanile dello Sporting Lisbona. Qui è diventato grande anche grazie ai suoi allenatori. Su tutti Thiago Fernandes, uno dei suoi primi mister nel settore giovanile, che ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, ha raccontato: "Luis arrivava al campo un’ora prima e se ne andava un’ora dopo. Spesso dovevamo chiamarlo a fare la doccia. Per lui lo svago, le uscite con gli amici e il divertimento venivano dopo, così lo invitai a cercarsi una ragazza".

IL DUELLO CON RUI PATRICIO - "L’ho allenato quattro anni e ha sempre giocato, parliamo di un ragazzo con la testa sulle spalle che ha sempre sgomitato per emergere. Nessuno gli ha mai regalato nulla. Roma è la città giusta per lui, anche perché con i rivali gioca il suo riferimento, Rui Patricio. Ogni tanto si sono allenati insieme, ha sempre preso spunto da lui. Un po’ gli somiglia, infatti. Luis è reattivo, intelligente, bravo nelle uscite basse. Copre benissimo la porta. L’ho allenato la prima volta a 15 anni nell’Under 14, era un ragazzino ossessionato dal pallone e dalla voglia di migliorarsi".

GRANDE SALTO - "Quando pensi all’Italia ti vengono in mente grandi portieri. Toldo, Buffon, Zenga, Donnarumma. La Serie A è il campionato giusto per lui. È sempre stato sicuro di sé. Quando commetteva un errore, ed era raro, usciva dal campo con lo sguardo incazzato senza dire una parola. Il giorno arrivava al campo un’ora prima per capire dove aveva sbagliato e come migliorare. E questo a 15-16 anni. Non è da tutti. È pronto per la Serie A? Non ho dubbi. Sarà emozionante vedere Lazio-Milan o Lazio-Atalanta. Luis contro Leao o Demiral. Lì ho visti crescere nello Sporting Lisbona B".