PRIMAVERA | Lazio, Nazzaro: "Guardo tanto Rovella e Pedro. E sull'esordio..."

Ai microfoni ufficiali del club, per 'Giovani Aquile', è intervenuto il capitano della Lazio Primavera Marco Nazzaro, soffermandosi su tanti temi tra cui anche la stagione appena conclusa con Pirozzi in panchina. Di seguito le sue parole.
"Somiglianza con Rovella? Quando arrivo al centro sportivo ogni tanto devo specificare di non essere io, mi è capitato di firmare autografi convinto che io fossi Rovella. In cosa sono cresciuto? Mi sento cresciuto in fase difensiva, soprattutto nell'aspetto del posizionamento. Sicuramente in questo mi sento di essere cresciuto e di averci lavorato molto. Capitano e centrocampista? Sì, magari ogni tanto è il difensore o la punta. Magari anche perché sono abituati a gestire determinate cose, questo è un fattore che sicuramente aiuta. Gol nel derby? È stato un bel momento e il primo gol importante, non faccio tutti questi gol. Soprattutto è stato bellissimo segnare in un derby, in cui poi c'era anche un trofeo in palio".
"L'anno dopo il Covid per me è stato un anno importante, ho imparato molto con mister Terlizzi. Non era un campionato come il solito ma sicuramente ho trovato delle partite che mi hanno aiutato a crescere, nonostante magari sia meglio fare un campionato "normale". Tutti i mister con cui ho lavorato mi hanno dato qualcosa, sono stato molto fortunato. E ho sempre sentito la loro fiducia, quello può aiutare a prescindere dalle richieste. Se c'è qualcuno da cui ho preso qualcosa in più è Terlizzi, ma qualcosa ho preso da tutti i mister con cui ho avuto. Arbitri? Ancora oggi ho un rapporto turbolento, a Lecce, nell'ultima partita di quest'anno, l'arbitro mi ha detto che sono una delle persone che più gli ha rotto le scatole. Anche grazie a mister D'Urso sono cresciuto, poi abbiamo trovato l'Inter che perse in finale col Bologna. Per me i nerazzurri erano i più forti. Fu un anno ottimo, al netto di questo".
"Ruolo? Mi metto a disposizione, dall'agonistica io ho fatto principalmente il mediano ma anche altri ruoli. Il mediano posso farlo sia a due che a tre, ma ho fatto anche la mezz'ala e il difensore centrale. Prima squadra? Cerco di rubare molto a Rovella, un grande giocatore. Poi c'è Pedro, un campione e un fenomeno. Ma sono tutti bravi, c'è un altro ritmo. Io ovviamente guardo Rovella nel mio ruolo. Pedro allenatore? Non ci ho mai pensato, ma penso di sì. Europa League? La mia prima grande esperienza tra i professionisti, ma solo dopo ho realizzato certe cose. A partire dall'arrivo, la riunione tecnica e la vigilia: è un'altra cosa. Ricordo il momento in cui stavo per entrare, lì per lì non te ne rendi conto. Dopo capisci che è una cosa bellissima, non mi sarebbe dispiaciuto entrare anch'io oltre a Zazza e Balde ma sono stato tanto felice".
"Ricordi? Con la Nazionale mi porto sia la maglia azzurra e i rapporti instaurati lì. Mi ricordo un altro evento: andammo in Nazionale, con Milani, durante i nostri compleanni. E' stato bello, davvero. Ruggeri? E' un grande amico con cui mantengo un grande rapporto, uno che prendi come punto di riferimento. Sono contento che mi abbia lasciato lui la fascia, anche per quello che ha fatto quest'anno. Scuola? Sono sempre riuscito a fare tutto. Solo in terzo superiore ho avuto delle difficoltà, poi in realtà sono sempre riuscito a districarmi. Secchione? No, però perdevo tanto tempo a studiare e sono molto soddisfatto. Studiare è importante, anche all'università. Faccio Economia. A me piacerebbe l'idea di restare legato allo sport. Il mio percorso è Economia pura, diciamo. Ma più avanti, magari, riuscir a fare un percorso legato alle attività sportive. Mi piacerebbe".
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