Roma, vicenda Coric: affare nel mirino di Finanza e due Procure

Ante Coric rischia di diventare un incubo per la Roma. Nel giugno 2018 il centrocampista croato sbarcò nella Capitale nella solita veste di futuro fenomeno. Il nuovo Modric era l'appellattivo ricorrente per il classe '97, che invece si è rivelato un grande flop di mercato. Una stagione, 3 presenze totali, poi prestito all'Almeria e oggi al VVV-Venlo: 8 milioni di euro che al momento non hanno fruttato nulla. Una cifra che - secondo quanto riportato da La Repubblica - è entrata nel mirino della Guardia di Finanza e delle Procure di Roma e Zagabria. Gli investigatori ipotizzano che nel prezzo pagato per Coric possano essere inclusi soldi che dovevano servire a facilitare l'approvazione del progetto dello stadio di Tor di Valle. L'agente che ha gestito l'operazione con la Roma si chiama Giuseppe Cionci, personaggio vicino a Nicola Zingaretti e socio della Cornersport Management con Pietro Leonardi . Secondo l'articolo, la commissione sarebbe di due milioni, di cui uno destinato a Cionci (che ha incassato la metà prima di ricevere lo stop di Fienga).
FINANZIERI IN SEDE - La Roma per il momento ha scelto di non commentare la notizia. Nel settembre 2019 la Guardia di Finanza ha fatto visita alla sede sociale in via Tolstoj, con un ordine europeo di indagine dell'ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata della Procura della Repubblica di Zagabria. La notifica l'ha ricevuta l'ex vicepresidente Mauro Baldissoni, che aveva firmato l'accordo con la Dinamo Zagabria per Coric e ha indicato in Cionci l'intermediario dell'operazione. Ad oggi nessuna persona risulta indagata, ma rimane una storia poco chiara sulla quale le Procure vogliono far luce.
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