Serie A, l'arbitro Aureliano: "Il Var il nostro miglior amico. Tifosi? Ora le gare come amichevoli"

Intervenuto ai microfoni di TeleLombardia, l'arbitro Aureliano ha parlato, tra gli altri temi, dell'assenza dei tifosi negli stadi: “Mancano. Anche a noi. Perché per noi sono il ‘settimo uomo’. Senza di loro anche per noi l’approccio alla partita è più complicato perché ci sembra un’amichevole. Noi non vediamo l’ora di riaverlo. Come i giocatori. Noi non ci snaturiamo se c’è o non c’è il pubblico. Ora che le nostre parole possono essere percepite dalle telecamere è bello perché si capisce cosa diciamo e cosa ci viene detto. E anche qual è nostro approccio. Con il pubblico sarà penalizzata la stampa che non sentirà più ciò che diciamo".
VAR - “Il VAR lo vediamo come il nostro migliore amico. Non è ingerente né ha problemi ad intervenire. Al netto dei VAR Pro il nostro è un gruppo che è sia arbitro che VAR. Per noi è il miglior amico che ci mette il dito nella piaga, non quello che ci protegge. Quando si potrà sentire il dialogo col Var? Non lo so, ma spero presto. Rivedere le immagini? Noi applichiamo i regolamenti. Un arbitro però una sua visione dell’accaduto la ha già. Quando andiamo al monitor chiediamo di vedere una cosa particolare e se basta una sola immagine per convincerci non importa starci altro tempo".
ERRORI - "Quando rientriamo nello spogliatoio parliamo di ciò che è successo. Se c’è un dirigente che si pone in maniera educata accetto il confronto. Certo non accetto il sermone. Gli errori si riguardano a fine partita e non nell’intervallo. Nella pausa pensiamo solo a ricaricarci in vista del secondo tempo. Dall’esterno non recepiamo nulla, ma solo ciò che ci arriva dal campo. In Serie A c’è il VAR, mentre in B è molto più difficile. Un arbitro se sbaglia lo sa ma lo lascia lì".
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