WOMEN | Piemonte: "Euro 2025? Abbiamo scritto la storia. Non c'è amarezza, ma..."

31.07.2025 13:45 di  Martina Barnabei  Twitter:    vedi letture
WOMEN | Piemonte: "Euro 2025? Abbiamo scritto la storia. Non c'è amarezza, ma..."

Martina Piemonte è reduce dall'Europeo in Svizzera, l'attaccante della Lazio Women ha preso parte alla spedizione azzurra sfiorando l'impresa. Il percorso delle ragazze di Soncin si è interrotto sfortunatamente in semifinale, nel match con l'Inghilterra. La biancoceleste, intervistata da Ravenna e Dintorni, ha raccontato le emozioni vissute durante il torneo: "È stata un’esperienza unica, un ricordo che rimarrà per sempre nel mio cuore. Abbiamo scritto un pezzo di storia del calcio femminile italiano. Anche se l’ultima partita contro l’Inghilterra è stata dolorosa, abbiamo dato tutto. La beffa finale non cancella nulla, anzi, ci dà ancora più forza per continuare a lottare. La semifinale raggiunta non è un traguardo, ma un punto di partenza per crederci sempre di più. Non c’è amarezza, c’è voglia di fare qualcosa di ancora più grande. È la spinta giusta per le prossime edizioni e per tutto ciò che verrà".

MATTARELLA - "È stato un onore immenso. Essere chiamati e ricevere l’attenzione dal Presidente della Repubblica non capita tutti i giorni e nemmeno a tanti. È stato davvero un momento speciale. Ci ha fatto sentire riconosciute come rappresentanti dell’Italia e penso sia un segnale importante per tutto il movimento femminile".

INIZI - "Ho iniziato giocando con i maschi, fino ai 15 anni. Sono stati momenti bellissimi che non dimenticherò mai. Consiglio a tutti i genitori di far giocare le proprie figlie il più possibile con i maschi, perché ti forma davvero tanto, sotto molti punti di vista. Ho iniziato al Ravenna Lidi, poi al Classe e da lì ho cominciato il mio percorso. Sono passata alla squadra femminile del Riviera di Romagna dove ho esordito in serie A, poi a San Zaccaria. Ho girato molto, ma ogni tappa mi ha fatto crescere come persona e come calciatrice con un susseguirsi di emozioni sempre più forti".

CARRIERA - "Cambiamenti, come li ho vissuti? Non è stato tutto programmato, ma ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa. Prima ero molto infantile, oggi mi sento donna. E questo lo devo anche a tutte le esperienze vissute in Italia, Spagna e Inghilterra".

CALCIO FEMMINILE ALL'ESTERO - "Ci sono differenze? Sì, assolutamente. Basta guardare quanto seguito c’è in Spagna e Inghilterra rispetto l’Italia. Già quando ero a Siviglia a 18-19 anni, si percepiva l’inizio della crescita della Spagna e infatti oggi è una delle nazionali migliori al mondo. In Inghilterra, giochi in stadi davanti a 60.000 persone, è tutta un’altra dimensione. L’Italia sta crescendo come è testimoniato dalle 4 milioni di persone che ci hanno seguito in televisione durante l’Europeo, ma siamo ancora in fase di sviluppo. Siamo professioniste solo da tre anni: è un inizio, ma serve tempo come c’è voluto alle altre nazioni".

MOMENTO INDIMENTICABILE - "Non saprei, ci sono tanti momenti. Mi viene in mente il Mondiale Under 17 in Costa Rica (terzo posto nel 2014, ndr) o la mia prima con la Nazionale maggiore anche se abbiamo perso 4-1 con la Francia. Ci sono tantissimi ricordi che mi restano dentro, anche partite in cui non ho segnato, ma in cui ho dato tutto per la squadra".

RAVENNA - "È casa, è il mio cuore. La mia famiglia è lì, ci torno sempre appena posso. È dove sono nata e cresciuta. Nonostante abbia cambiato tante città, Ravenna resta una parte fondamentale di me".

BAMBINE - "Un consiglio? Di giocare, di divertirsi e di crederci. Realizzare il sogno di fare la calciatrice è possibile anche per una bambina. Non si deve avere nulla da invidiare ai maschi. Questo Europeo ne è una testimonianza: abbiamo vissuto serate indimenticabili, quindi le bambine possono sognare in grande. Questo dovrebbe essere portato avanti e trasmesso anche alle generazioni future".