Lazio | Il 4-3-1-2 tra le alternative di Sarri: gli ultimi precedenti biancocelesti

01.08.2025 07:30 di  Alessandro Vittori   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio | Il 4-3-1-2 tra le alternative di Sarri: gli ultimi precedenti biancocelesti

Maurizio Sarri è stato chiaro nella conferenza di presentazione: "Questa settimana dovevamo lavorare un po' su qualche modulo alternativo, abbiamo deciso di posticipare e lo faremo quando ci saranno più certezze sul lavoro iniziale". Il mister della Lazio pensa alle alternative al 4-3-3 e tra queste non può non esserci il 4-3-1-2: il modulo di Empoli, quello che ha lanciato l'allenatore toscano sul grande palcoscenico della Serie A e che fece innamorare due presidenti come Berlusconi e De Laurentiis. Alla fine con il Milan non se ne fece nulla e Sarri sbarcò a Napoli, dove per tutta l'estate e le prime tre giornate di campionato insistette sullo spartito di Empoli, salvo poi virare sul 4-3-3 (per un discorso legato al lavoro delle mezzali e degli esterni d'attacco) con i risultati che tutti conoscono. La prima partita con il tridente fu un 5-0 in Europa League contro il Bruges, per poi replicare il risultato tre giorni dopo in Serie A proprio contro la Lazio. Chissà che stavolta il percorso non sia inverso, con un ritorno al passato sia per Sarri che per i biancocelesti, che con il 4-3-1-2 non giocano da quasi 14 anni.

EDY REJA - L'ultimo 4-3-1-2 visto in casa Lazio risale alla stagione 2011-12, quella iniziata con gli acquisti di Klose e Cissé. Edy Reja avendo a disposizione, oltre ai due attaccanti appena arrivati dal calciomercato, due centrocampisti offensivi come Mauri ed Hernanes alternò il modulo con i 3 centrocampisti e il trequartista (Mauri mezzala, Hernanes tra le linee) al 4-2-3-1 che prevedeva Mauri più largo e Cissé da esterno quasi sulla linea dei fantasisti. Quel 4-3-1-2 traeva le proprie radici dalla stagione precedente, quando il tecnico di Gorizia aveva ideato uno spartito che permettesse ad Hernanes di avere meno compiti di copertura, senza sacrificare nessun giocatore offensivo (Mauri, Zarate e Floccari in quel caso). Nella seconda parte del 2011-12 però, anche a causa dell'arrivo di Candreva e della cessione di Cissé, si passò stabilmente al 4-2-3-1 e per il 4-3-1-2 iniziò un letargo che dura fino a oggi. 

DELIO ROSSI - L'altro 4-3-1-2 dell'era Lotito è frutto di un'intuizione di Delio Rossi. Nell'inverno 2006 la Lazio, reduce da una grande stagione culminata con la qualificazione europea, poi vanificata con calciopoli, cominciava a mostrare più di qualche crepa nel 4-4-2 del tecnico romagnolo. Dopo una scialba prestazione scialba in casa contro la Reggina, Rossi a Empoli optò per il cambio di modulo: 4-3-1-2 con Mutarelli in regia al posto dello squalificato Ledesma, Mudingayi e Mauri mezzali, Quadri sulla trequarti alle spalle di Rocchi e Pandev. Non andò benissimo e dopo il vantaggio di Pandev la Lazio venne ripresa allo scadere da Vannucchi, ma la strada era stata tracciata: la settimana successiva contro l'Udinese ci fu un rimpasto, con Mauri trequartista, Ledesma in regia, Mutarelli mezzala sinistra e Firmani a destra (maglia che poi tornerà a Mudingayi, assente per infortunio) e il risultato fu un rotondo 5-0. Il 4-3-1-2 sarà il marchio di fabbrica della Lazio per tutta la stagione, culminata con il terzo posto e la qualificazione in Champions League, e per quella successiva.

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Pubblicato il 31/7