Flaminio, spunta un retroscena: il Comune aveva già bocciato il progetto della Lazio

La sentenza sul Flaminio rischia di essere la pietra tombale sull'impianto. Nelle 33 pagine che inchiodano Sport e Salute, c'è infatti un passaggio di minaccia di travolgere l'infinita trattativa sul futuro dell'impianto avviata tra il Campidoglio e la Lazio. Per analizzarlo, bisogna tornare indietro al 2012. Il Comune, riporta Repubblica, cassò senza mezzi termini un progetto presentato dalla Federazione Italiana Rugby, un "masterplan" che prevedeva "l'ampliamento della capienza dell'impianto da 24 mila a 42 mila spettatori". Esattamente la quota a cui oggi è interessato il presidente Lotito. La proposta venne rispedita al mittente "in considerazione dei ritrovamenti archeologici, nonché del valore storico e architettonico dell'impianto, progettato dagli architetti Antonio e Pier Luigi Nervi e dichiarato opera di eccellenza dal Ministero dei beni ambientali e culturali".
Ad oggi, il Comune è sicuro che i vecchi vincoli siano superabili. La voglia di chiudere la partita con la Lazio c'è, le promesse nei confronti dei tifosi non mancano. Ma la sentenza dell'avvocatura piombata martedì complica l'operazione. Guardando al futuro, infine, se la trattativa Campidoglio-Lazio dovesse davvero concludersi con un nulla di fatto, il Comune ritiene di avere in tasca un'alternativa. Si tratta del progetto embrionale della Città dello Sport, a cui stavano lavorando l'Istituto per il Credito e Cassa depositi e prestiti. Al momento su tutto c'è un grande punto di domanda. Che ne sarà del Flaminio?
Pubblicato il 2/12