Italia, le scelte di Mancini tra oriundi e Serie B: la storia si ripete

26.01.2022 09:45 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Martina Barnabei - Lalaziosiamonoi.it
Italia, le scelte di Mancini tra oriundi e Serie B: la storia si ripete
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RASSEGNA STAMPA – Il campionato si è fermato per lasciare spazio alle nazionali, l’Italia si ritroverà a Coverciano per iniziare lo stage che si concluderà il 28 gennaio. Uno dei temi caldi del momento riguarda le convocazioni del ct Mancini relativamente alla scelta di chiamare anche giocatori che pur non essendo nati nel bel paese sono stati naturalizzati Italiani. Tra queste spuntano la convocazioni del biancoceleste Luiz Felipe e di Joao Pedro. Così come riporta la consueta rassegna stampa di Radiosei, Roberto Mancini con i due brasiliani avrebbe a disposizione cinque oriundi, l’ultima volta accadde sessant’anni fa. Con il difensore della Lazio e l’attaccante del Cagliari il numero dei “nuovi” italiani sale a 50 tra i quasi 800 azzurri utilizzati finora, in 110 anni di storia. La Serie A offre meno del 40% degli azzurri italiani e quindi prendere in considerazione anche calciatori oriundi diventa una necessità.

Altro tema oggetto di dibattiti è la scelta di chiamare giocatori che militano in Serie B: Okoli, Carnesecchi e Fagioli sono gli ultimi. I precedenti nella storia della Nazionale testimoniano che già in passato accadde che venissero convocati giovani talenti non provenienti dalla massima serie, come successe con un altro ex biancoceleste Giorgio Chinaglia nel 1972 o più recentemente con Maccarone nel 2002.

DATI – Secondo uno studio effettuato dal Cies, la Serie A risulta prima in una classifica per “minuti giocati da stranieri” e ultima per minutaggio coperto da giocatori provenienti dal vivaio. Per quel che concerne il rapporto tra club formatori e incidenza sui rispettivi tornei di società italiane non c’è traccia. Infine, per quanto riguarda l’età media la Serie A è quinta e la media oscilla tra i 27 e i 26 anni. Gli over 30 sono il 26,3 % del totale mentre gli U21 rappresentano il 4,7 %.

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