Lazio, il piano B di Maurizio Sarri: più palleggio e meno profondità

La partita tra Atalanta e Lazio l'ha vinta da vero e proprio trasformista Maurizio Sarri. Il tecnico biancoceleste senza Ciro Immobile, leader, capitano e capocannoniere della squadra, ha saputo mandare in campo una squadra diversa dal solito, ma efficace alla stessa maniera. Sarri è riuscito, in un momento di difficoltà, ad adattarsi ai suoi ragazzi e plasmare una Lazio in grado di sfruttare meno la profondità, ma più abile nel palleggio verticale. Come riporta la consueta rassegna stampa di Radiosei, la scelta di Felipe Anderson al centro del tridente gli ha permesso di trovarsi più vicino alla porta, di calciare da posizione centrale e non defilata, trovando anche il gol. Il brasiliano ha avuto il compito di ricucire il gioco per gli esterni Pedro e Zaccagni, di portare via un difensore, favorendo gli inserimenti di Matias Vecino, sul quale, nel primo tempo, capitano le tre possibili occasioni del raddoppio. Proprio quest'ultima è stata una chiave della partita: era Vecino a sostituire Immobile in area di rigore. L'uruguaiano ha corso in totale 13,2 chilometri, più di ogni altro giocatore di Atalanta e Lazio, ha riempito l'area sempre, come aveva già fatto anche contro l'Udinese. Sarri ha mandato in campo una squadra duttile, rapida e soprattutto tecnica, capace di dialogare con estrema facilità e velocità, al punto da mandare in confusione l'intera Atalanta. Il "Comandante" in pochi giorni ha trovato ed elaborato il piano B, quello che gli ha permesso di non sentire la mancanza di un giocatore come Ciro Immobile.