IL CAMPIONE CHE NON TI ASPETTI - Aymeric Laporte, gioiello francese dall'animo basco

E’ sempre tempo di calciomercato, così come è sempre tempo di affari low cost. Il tutto però, mai a discapito della qualità. Il nostro viaggio alla scoperta di nuovi talenti, questa volta fa tappa in Francia, anche se la storia di questo calciatore, si intreccia a filo doppio con quella dei paesi baschi. In un momento storico dove si fatica a “creare” difensori, tutti i top club mondiali sono alla ricerca di giocatori capaci di difendere come si faceva una volta. Magari non più marcando a uomo, ma per lo meno capaci di dare un minimo di sicurezza a tutto il reparto arretrato. La cessione di Thiago Silva al Paris Saint Germain per 45 milioni di euro, è la dimostrazione tangibile di come i difensori in circolazione siano pochi e che naturalmente, quelli bravi, possono raggiungere valutazioni stratosferiche e davvero fuori mercato. Per questo motivo si guarda con particolare interesse alla crescita di un ragazzone francese di 18 anni di proprietà dell’Athletic Bilbao, Aymeric Laporte. La storia di Laporte è tanto bella quando particolare, perché il giovane francese nasce il 27 maggio del 1994 ad Agen, cittadina dell’Aquitania a metà strada tra Bordeaux e Tolosa ma situata nei cosiddetti “paesi baschi francesi”. Laporte muove i suoi primi passi come calciatore nell’Agen, per poi incrociare fin da subito il suo destino con quello dell’Athletic Bilbao, che dopo un’amichevole tra la selezione dell’Aquitania e quella di Bizkaia, propone al padre del ragazzo un provino per i leoni di Bilbao. Laporte giocò infatti una gara spettacolare, impressionando per fisico, piedi buoni e velocità. Visto che le norme Uefa vietano di tesserare un minore di sedici anni nato in un altro stato, Laporte per i primi tempi inizia ad allenarsi in settimana con le giovanili dell’Athletic, giocando però nel fine settimana con la squadra francese del Bayonne. Raggiunta la giusta età, Laporte può finalmente trasferirsi a Bilbao, dove firma un contratto con la società basca. A questo punto Laporte diventa, dopo Bixente Lizarazu, il secondo “non spagnolo” della storia dell’Athletic Bilabo a vestire la casacca biancorossa, riuscendo persino ad essere convocato nella selezione di Euskadi (anche in questo caso è il secondo nella storia dopo Lizarazu). Il suo destino quindi, era già scritto dalla nascita. Lui, come Lizarazu, unico non basco “accettato” con onore alla corte di Lezama, la splendida e funzionale cittadina dello sport di Bilbao. Laporte è un centrale difensivo di 187 centimetri di altezza, sinistro di piede e per questo capace di giocare anche terzino, ruolo che ricopre spesso nella selezione under 19 della Francia. Ha una forza fisica impressionante, grande stacco aereo e un piede dolce raro per un difensore. Già il tecnico Caparros lo convocò nel 2011 in prima squadra a soli 17 anni, facendogli giocare un’amichevole contro una quadra locale. Bielsa invece lo ha portato ad allenarsi in pianta stabile in prima squadra, lasciandolo giocare ancora con la cantera ma provandolo spesso in allenamento insieme ai “grandi”. Laporte è difensore da prendere subito. Cattivo al punto giusto e già maturo per grandi platee. Colpiscono infatti anche la sua serietà e la sua professionalità, doti che gli hanno permesso sempre di primeggiare in ogni categoria. Il suo valore è già alto, più o meno intorno ai 4/5 milioni di euro. Si parla addirittura di una clausola rescissoria di ben 18 milioni di euro (non si ha riscontro però) che l’Athletic avrebbe inserito nel suo contratto. Meglio prevenire che curare per i baschi, un esempio che i nostri club dovrebbero imparare subito. Soldi spesi bene però, per una ragazzo giovane e di grandissima prospettiva. Segnatevi questo nome, perché presto la sua valutazione salirà alle stelle.